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Tribunale della Catalogna dice no al coprifuoco nell’area di Barcellona

La  Cirte ha ribadito che il coprifuoco non è una misura utilizzabile «per motivi di ordine pubblico».

Di Redazione |

Il Tribunale della Catalogna ha negato nuovamente al governo di questa regione della Spagna l'autorizzazione per applicare il coprifuoco per motivi sanitari a Barcellona e in altre città e cittadine del suo territorio di competenza.

Lo si apprende da un comunicato della corte. Il coprifuoco è rimasto in vigore dall’una di notte alle 6 del mattino per oltre un mese, e fino alla settimana scorsa, in decine di comuni catalani a causa dell’alto indice di contagi di Covid.  Dopo un primo no della giustizia all’estensione della restrizione della libertà di circolazione notturna, decretato la settimana scorsa per mancanza di argomenti che la giustificassero a sufficienza, l’amministrazione regionale catalana aveva corretto l’ordinanza a riguardo stabilendo come criterio sanitario minimo di applicabilità che ci sia un’incidenza dei contagi di Covid su 7 giorni superiore ai 125 casi ogni 100.000 abitanti in comuni con almeno 20.000 abitanti. Come riportato dai media iberici, le autorità locali temono infatti che senza coprifuoco ci possa essere un nuovo aumento dei contagi a causa di assembramenti e altre situazioni di rischio, dopo che per settimane la tendenza della trasmissione del coronavirus è stata di calo costante.

Nel primo sabato sera senza coprifuoco, a Barcellona la polizia è intervenuta per sgomberare situazioni di assembramento che hanno coinvolto almeno 5.500 persone, secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine. Oggi tuttavia è arrivata la nuova doccia fredda della giustizia: il tribunale regionale ha infatti stabilito che «buona parte» dei comuni in questione ha indici di contagi inferiori a quelli fissati come requisito minimo. A Barcellona l’incidenza attuale è di 97 casi ogni 100.000 abitanti e la Corte ha ribadito che il coprifuoco non è una misura utilizzabile «per motivi di ordine pubblico». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA