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Apprendistato: ecco gli orari, l’inquadramento e la retribuzione

Di Daniele Ditta |

PALERMO – Mettiamo subito una cosa in chiaro: l’apprendistato è un vero e proprio contratto di lavoro. Con orari, inquadramento e retribuzioni prestabilite, a seconda del settore in cui viene impiegato l’apprendista. La differenza tra primo e terzo livello è sia nella platea dei destinatari – studenti dai 15 ai 25 anni da un lato; dai 18 ai 29 anni dall’altro – sia nei cosiddetti soggetti attuatori. E cioè scuole superiori, Iefp (Istruzione e formazione professionale) e Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) per l’apprendistato di primo livello; Università, Its (fondazioni di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica), Afam (Alta formazione artistica e musicale), enti di ricerca pubblici e privati per l’apprendistato di terzo livello. Il tratto comune è invece rappresentato dai datori di lavoro, ovvero le aziende private appartenenti a tutti i settori di attività.

Nell’apprendistato di primo livello sono previsti contratti non inferiori a 6 mesi fino ad un massimo pari alla durata del corso scelto dallo studente. Durante i mesi della scuola, l’apprendista si dividerà tra lezioni frontali (formazione esterna) e lavoro in azienda (formazione interna). Nel primo caso non è prevista retribuzione; nel secondo sì.

Come funziona il reclutamento degli apprendisti? Secondo il nuovo bando, in una prima fase, le scuole partecipano alla creazione di un catalogo dell’offerta formativa. Solo quando avviene il contatto con l’impresa si sottoscrive il rapporto di lavoro. La novità, rispetto al passato, è il piano formativo individuale. Il dipartimento Istruzione e Formazione della Regione eroga infatti, con decreto ad hoc, un contributo per ogni singolo studente: il cosiddetto “buono apprendista”, pari a un massimo di 10mila euro. Mentre all’impresa vanno 3mila euro per il tutoraggio (31 euro l’ora). Si tratta di una misura cosiddetta a sportello, che può beneficiare di un plafond complessivo di 7 milioni di euro (6 per gli apprendisti e uno per le aziende). Soldi che la Regione incamera dal ministero del Lavoro: per il 2018 la dotazione è stata di 3 milioni, ma con le economie degli anni precedenti si è arrivati a 7.

Il bando emanato dalla Regione è ancora aperto (si è deciso un differimento fino al 31 ottobre per dare modo a quante più scuole di aderire) e sarà possibile stipulare contratti di apprendistato con le aziende fino al 31 marzo 2019. Nel computo totale delle lezioni, la formazione interna incide fino al 40% nel primo (dove lo studente segue un percorso chiamato impresa formativa simulata) e nel secondo anno; mentre può arrivare fino al 50% per il terzo, quarto e quinto anno di scuola. Per le ore di lavoro, il trattamento economico è determinato dal contratto nazionale di lavoro di riferimento: quello dei metalmeccanici, ad esempio, dà diritto per il primo anno ad una retribuzione di 3.536 euro (272 euro “spalmati” in 13 mensilità), senza nessuna assenza. Le imprese che prendono un apprendista possono beneficiare di sgravi contributivi (aliquota del 5%) e fiscali (esenzione Irap).

Passando invece all’apprendistato di terzo livello, i fondi messi sul piatto della bilancia ammontano a 4 milioni. Il nuovo bando apre la porta a percorsi di alta formazione, ricerca, specializzazioni post-laurea, ma anche a chi vuole accedere ad una professione ordinistica. Sei mesi la durata minima. A seguito della pubblicazione del catalogo dell’offerta formativa, gli apprendisti potranno avanzare la richiesta di un voucher, erogato dalla Regione all’ente che si è scelto: l’importo può variare da 5mila fino a 8mila euro per l’intero ciclo di studi. Per una laurea triennale, ad esempio, l’apprendista avrà un voucher di 7.500 euro (2.500 euro all’anno). Non sono assegnati soldi alle imprese, che tuttavia se sottoscrivono un contratto di apprendistato possono godere di bonus assunzionali fino a 3mila euro. Le aziende con meno di nove dipendenti, inoltre, avranno un’aliquota contributiva dell’1,5%, quelle con più di 9 addetti invece dell’11,5%. L’Anpal servizi aiuterà gli enti formativi – con piani di orientamento, placement e marketing – ad attirare le aziende presenti sul territorio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA