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Catania, il 17 aprile davanti al Gup la mamma che ha ucciso la figlioletta e inscenato il rapimento

Al via il processo a Martina Patti accusata di aver assassinato la piccola Elena Del Pozzo

Di Redazione |

C’è una data. Il 17 aprile 2023. Quel giorno si “girerà” un altro atto del film dell’orrore sull’efferato delitto di Elena Del Pozzo. Martina Patti, la mamma rea confessa che ha barbaramente ucciso la figlia di appena 3 anni lo scorso 13 giugno e poi ha inscenato un finto rapimento, dovrà presentarsi davanti al gup Stefano Montoneri.

L’omicidio

La piccola fu trovata dai carabinieri sepolta in un campo di sabbia lavica a pochi metri dalla villetta di via Euclide a Mascalucia dove la madre, oggi 25enne, viveva con Elena. L’inquietante ritrovamento – la bimba era mezza nuda – avvenne dopo una lunga notte in cui Martina insisteva sul sequestro di persona avvenuto dopo che l’aveva presa dall’asilo. Le immagini dell’ultimo abbraccio nella scuola materna, diffuse dai carabinieri dopo il fermo di Martina Patti, fecero piangere tutta Italia la scorsa estate.

La prima persona a cui la giovane mamma – difesa dall’avvocato Gabriele Celesti e detenuta attualmente nel carcere di Piazza Lanza a Catania – confessò l’omicidio fu il padre: “Sono stata io, l’ho uccisa”.

Poi ha parlato con un carabinieri a cui ha indicato il latifondo dove l’avrebbe colpita con un coltello da cucina (“nella regione cervicale e interscapolare”) e poi di averla messa nei sacchi neri e di seppellita. Fu lo stesso militare a trovare Elena in quel pezzo di sciara selvatica dove Martina e la figlia sarebbero andati più volte a raccogliere asparagi.

Le altre accuse

L’imputata è accusata anche – come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmato dalla pm Assunta Musella e dall’aggiunto Fabio Scavone di occultazione di cadavere e di simulazione del denunciato di aver subito l’aggressione fisica e il rapimento della figlia. Non è ancora chiaro il movente: una delle piste portò alla gelosia verso la nuova compagna del papà, che Elena aveva conosciuto. La piccola trascorse l’ultima notte a casa dei nonni paterni, che assistiti dall’avvocato Barbara Ronsivalle si costituiranno parte civile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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