Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

CLAN CAPPELLO

Catania, la trattativa per la droga al parcheggio dell’ospedale: «Ti do tutto di prima linea»

Un nuovo retroscena dell'operazione Locu.

Di Laura Distefano |

Forse pensavano che il parcheggio dell’ospedale San Marco di Catania fosse un luogo sicuro. Ma anche lì sono arrivati i poliziotti, che hanno seguito in diretta la trattativa per vendere droga di qualsiasi tipologia a un importante grossista. A quell’incontro – documentato nelle carte dell’inchiesta Locu, la cui richiesta è stata firmata dal pm Antonella Barrera e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo – ha partecipato addirittura Domenico Querulo, ancora irreperibile. L’indagato, secondo solo a Rocco Ferrara per carica gerarchica, tre anni fa è andato con il fratello Biagio, ma conosciuto come Gino, nello slargo del presidio sanitario di Librino per concludere un affare di droga con Totò.

Querulo, per far capire il suo peso criminale, ha discusso con il potenziale acquirente declinando le conversazioni al plurale. «Noi». E a un certo punto ha chiarito anche quante persone partecipano alla spartizione dei guadagni illeciti. E cioè cinque persone. «Tu lo puoi dare a quanto vuoi …noi siamo a mani di nessuno…noi abbiamo 5 persone “allippate” sopra a me!».

Ma torniamo alla trattativa. Querulo ha spiegato a Totò che avevano nel menù droga di tutti i gusti: cocaina, hashish e marijuana del tipo amnesia. Solo la qualità era una: alta. «Io ti do tutto di prima linea». La qualità però si paga. Querulo non ha intenzioni di concedere sconti sul prezzo: «Non voglio discussioni su quanto pattuito…».

Il tariffario è stato chiarito: «40.000 euro al kg per la cocaina, 4.500 euro al kg per l’hashish e 8.000 euro al kg per la marijuana del tipo amnesia». Un piccolo ritocco ai prezzi lo avrebbe potuto fare sull’amnesia, con «forniture superiori ai 10 chili». Il corriere che avrebbe dovuto portare la “merce” ad Agrigento costava invece “1.000” euro. Ma Querulo ha offerto un servizio all inclusive al cliente. Gli hanno infatti consegnato un cellulare che avrebbe dovuto «utilizzare esclusivamente per i loro contatti finalizzati alla compravendita». Il cappelloto ha pensato a tutto. Ma i poliziotti hanno anticipato i suoi passi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati