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L'ARRESTO

Diventa definitiva la condanna per voto di scambio politico-mafioso, in carcere ex consigliere comunale di Licata

Da responsabile del servizio tecnico dell'ospedale di Licata, ed essendo influente funzionario dell'Asp di Agrigento, avrebbe favorito il bosslicatese Angelo Occhipinti

Di Antonino Ravanà |

È stato riconosciuto responsabile di scambio elettorale politico-mafioso in concorso e condannato in maniera definitiva a 4 anni, 11 mesi e 26 giorni di reclusione, l’ex consigliere comunale di Licata Giuseppe Scozzari, cinquantenne. Da responsabile del servizio tecnico dell’ospedale di Licata, ed essendo influente funzionario dell’Asp di Agrigento, avrebbe garantito corsie preferenziali per l’accesso ai servizi a soggetti indicati dal capomafia licatese Angelo Occhipinti e si sarebbe impegnato in Consiglio comunale a regolarizzare la posizione amministrativa di un terreno sequestrato di proprietà di un affiliato della locale cosca mafiosa.

Scozzari, che si trovava agli arresti domiciliari, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Licata in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Dopo le formalità di rito, è stato accompagnato alla Casa circondariale di contrada Petrusa ad Agrigento per scontare la pena.

L’accordo elettorale tra Scozzari e il boss mafioso Occhipinti è stato portato alla luce nell’ambito delle inchieste antimafia condotte dai carabinieri nel comune di Licata denominate “Halycon” e “Assedio” poi riunificate per dar vita ad un unico processo.

L’arresto del 2019 e le accuse

L’ex esponente politico si dimise dopo l’arresto nel 2019. Finito a processo, il Gup del Tribunale di Palermo lo ha condannato in abbreviato a cinque anni di carcere. «Uno scambio di favori – aveva sottolineato il pubblico ministero della Dda di Palermo Claudio Camilleri – che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor».

Occhipinti – secondo la Dda – ha promesso a Scozzari, candidato alle consultazioni per l’elezione del Consiglio comunale di Licata tenutesi il 10 giugno del 2018, di procurargli voti in cambio della promessa di erogare favori consistenti nel garantire (quale responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata ed influente funzionario dell’Asp) corsie preferenziali per l’accesso ai servizi a soggetti indicati dello stesso capomafia o comunque a quest’ultimo vicini e nell’assicurare il proprio appoggio per la risoluzione di eventuali questioni con gli uffici comunali.

La difesa dell’imputato, con l’avvocato Giovanni Di Benedetto, aveva replicato al pm Claudio Camilleri sostenendo che non c’era stato «nessuno scambio di favori con il boss Angelo Occhipinti, solo rapporti dettati dalla conoscenza in ambito familiare dato che è stato compagno della madre del cognato per tanti anni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA