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Favara, notte di interrogatori per l’omicidio di Salvatore Lupo: killer ancora ricercato

L'ex presidente del consiglio comunale del paese agrigentino è stato assassinato ieri pomeriggio all'interno di un bar con tre colpi sparati alla testa

Di Redazione |

I carabinieri della tenenza di Favara e quelli della compagnia di Agrigento, per l’intera notte, hanno ascoltato decine di persone, alcune delle quali accompagnate anche dai legali di fiducia per l’omicidio ieri pomeriggio dell’ex presidente del consiglio comunale Salvatore Lupo. 

Contrariamente a quanto ipotizzato in primissima battuta, subito dopo l’agguato avvenuto all’interno del bar di via IV Novembre, non sono scattati fermi. Il killer solitario, che ha centrato con 3 colpi di pistola in testa la sua vittima, è ancora ricercato. Via IV Novembre, nonostante fosse il pomeriggio di Ferragosto, non era deserta. Ma nessuno avrebbe appunto visto, né sentito nulla. Ad essere ascoltato, prima dentro i locali del bar dove è avvenuto l’omicidio, poi in caserma, è stato il barista. Ma anche da quel «fronte», così come era emerso fin dall’inizio, non sono arrivate indicazioni. L’uomo è sotto choc e non ha saputo fornire nessun elemento utile alle investigazioni e all’identificazione del killer. 

E nessuna presenza di polvere da sparo è emersa dagli stub eseguiti da carabinieri della tenenza di Favara e del comando compagnia di Agrigento nell’ambito delle indagini. "Stiamo lavorando" continuano a ripetere il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e il suo aggiunto, Salvatore Vella, titolari dell’inchiesta. Le indagini procedono, ma sono rese difficili dall’assenza di testimonianze determinanti. Nessuno ha visto niente, nessuno ha saputo fornire indicazioni utili alle investigazioni dei carabinieri. Non è stato scovato nessun impianto di video sorveglianza utilizzabile, l’unica telecamera vicina non era affatto puntata sull'ingresso del bar, e gli stub eseguiti hanno dato esito negativo.

«Chiunque avesse visto qualcosa, anche quello che può sembrare un piccolo indizio o un dettaglio insignificante si rivolga, con fiducia estrema, ai carabinieri. E lo faccia, se vuole, anche in forma anonima. Dia la possibilità agli investigatori di procedere celermente nelle indagini e dia la possibilità a questa comunità, che sta facendo tanti sforzi, di non essere etichettata come omertosa». Lo ha detto la sindaca dimissionaria di Favara (Ag) Anna Alba. «Non ci sarà nulla che potrà lenire la perdita di un genitore – ha aggiunto l’ex amministratore – ma aiutiamo, aiutate a fare giustizia. Io, così come tanti miei concittadini, ho fiducia negli investigatori e negli inquirenti». "E' molto triste, e questo mi provoca anche rabbia, che questo Comune non abbia potuto permettersi una videosorveglianza. Forse un sistema pubblico di telecamere avrebbe potuto essere determinante nell’inchiesta – ha proseguito Anna Alba – . Abbiamo sempre chiesto un maggior supporto, una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma certamente fatti del genere, che sembrerebbero essere stati pianificati, non si sarebbero potuti evitare. Non potevamo, del resto, avere l'Esercito ad ogni angolo della strada. Certamente, ieri, giornata di Ferragosto, non c'era molta gente in giro – ha proseguito l’ex sindaca – ma se c'è stato qualcuno che ha notato qualcosa, anche se gli dovesse apparire insignificante, lo comunichi alle autorità»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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