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Il senso del dovere, l’eroismo, la fatalità: le storie di 13 morti che straziano l’Isola

Di Giuseppe Anastasio |

Tredici. Con il ritrovamento stamattina del cadavere di Giuseppe Liotta, il medico di cui non si avevano più notizie dallo scorso sabato, salgono a tredici le vittime del maltempo che alla fine della scorsa settimana ha indossato panni da killer nella nostra amata Sicilia. E non ce n’è uno – dico uno – di questi morti per cui ci possa dare pace.

Alessandro Scavone, 44enne consigliere comunale a Salemi e titolare di un distributore di carburanti, a Vicari – nel Palermitano – insieme ad un amico era andato con la sua Jeep a recuperare un giovane che – sotto il diluvio – era rimasto nella stazione di servizio. Al rientro verso casa i tre sono stati investiti dall’acqua del fiume San Leonardo: in due si sono salvati, Anzalone è poi stato trovato morto incastrato sotto un guardrail. Era andato in soccorso e per lui non è stato possibile alcun soccorso…. 

Cosimo Fustaino, 54enne originario di Valledolmo e la moglie Nikol, tedesca di 47 anni, entrambi residenti in Germania, erano invece venuti in Sicilia per trascorrere qualche giorno di vacanza assieme a familiari. Avevano preso a noleggio un’autovettura all’aeroporto di Punta Raisi e si stavano recando a Cammarata (Agrigento) dove vive la sorella di Cosimo Fustaino. Lungo una strada interpoderale la loro auto è stata travolta da una frana e da un torrente d’acqua ed è stata sbalzata in un burrone di 30 metri. I loro corpi sono poi stati recuperati da vigili del fuoco e dai carabinieri: un cadavere era a circa 100 metri dalla macchina, mentre l’altro ad oltre 500 metri. Può una vacanza costare così tanto?

E poi c’è il villino-tomba di Casteldaccia, nove morti in quella che doveva essere una serata di festa per il compleanno di una ragazzina: cena e karaoke con nonni, zii, cognati, nipoti, fratelli, sorelle…. Ora invece ci sono nove lapidi, e in due bare bianche riposano una bimba di un anno ed un piccolo di tre anni. E in Cielo è volato pure Federico, di 15 anni anni, morto con in braccio la bimba di un anno – Rachele, sua sorella – dopo aver detto al papà che ci avrebbe pensato lui a salvarla…. E il papà Giuseppe, miracolosamente salvatosi perché scaraventato fuori dal riflusso dell’acqua che ha inondato la villetta, oltre ai due figli ha perso anche la moglie, la mamma, il papà, il fratello e la sorella. Ma si può resistere a tanto dolore?

E come non inchinarsi, poi, all’eroismo di Giuseppe Liotta, il pediatra 40enne. Vittima sì del maltempo, ma anche del suo senso del dovere. Il medico nel sabato dell’apocalisse in Sicilia era a bordo della sua Volkswagen Tiguan e si stava recando all’ospedale dei” Bianchi di Corleone” per un cambio turno. La collega che era di guardia sarebbe rimasta anche la notte, e glielo aveva detto: «Non è il caso che tu venga». Alle 18 quando Giuseppe è partito da Palermo non c’era la pioggia. La bomba d’acqua è caduta alle 19,30. A metà strada ha fatto una seconda telefonata. E la collega gli ha ribadito che c’era brutto tempo, che era meglio che lasciasse stare…. Stamattina il corpo del pediatra è stato ritrovato in località Frattina  nel vigneto di un’azienda agricola allagata dal fiume Belice sinistro. Giuseppe voleva semplicemente fare il suo dovere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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