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E’ morto il conte Lucio Tasca d’Almerita, l’uomo della rivoluzione del vino in Sicilia

Aveva 82 anni. Nel 1985 fu il primo a sperimentare le varietà internazionali, aprendo poi una strada seguita da molti altri produttori dell’isola

Di Redazione |

E’ morto a 82 anni l’ambasciatore del vino siciliano nel mondo: il conte Lucio Tasca d’Almerita. Nel 1985 fu il primo in Sicilia a sperimentare le varietà internazionali, aprendo poi una strada seguita da molti altri produttori dell’isola.

Alla tenuta madre, Regaleali – acquisita nel 1830 dai due fratelli Tasca, un’isola verde al centro della Sicilia, nell’antica Contea di Sclafani – negli anni si sono aggiunte Capofaro, a Salina, nell’arcipelago delle Eolie; Tascante sull'Etna; la storica tenuta Whitaker nell’antica isola Mozia; e Sallier de La Tour, a Monreale.

Agli inizi degli anni '80 ha voluto confrontarsi con le grandi varietà francesi e le degustazioni in giro per il mondo. Dopo aver convinto suo padre, ha cominciato a fare vini come Cabernet e Chardonnay e ad utilizzare barriques di rovere francese per l’invecchiamento, presse soffici per la vinificazione, potatura corta, e dimostrando al mondo la capacità della Sicilia di produrre vini di qualità e longevi.

E’ stato anche sotto la guida del presidente Lucio Tasca, che il team è stato il primo nel mondo del vino ad introdurre l’uso della tecnologia nella gestione ordinaria della società, incluso un software di gestione vitivinicola per migliorare e controllare la conduzione dalla vigna allo scaffale del cliente con una particolare attenzione anche al tema della sostenibilità ambientale.

La sua missione è sempre stata quella di promuovere e migliorare la produzione e lo sviluppo imprenditoriale della Sicilia, al fine di rafforzare la competitività della regione e del paese all’interno del mercato mondiale.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA