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IL CASO

Giovane gambizzato a Catania, si indaga per mafia: la parentela che scotta e il messaggio in “codice”

L'inchiesta è coordinata da un pm della Dda etnea. La vittima è nipote di un boss storico dei Cursoti Milanesi

Di Laura Distefano |

L’inchiesta sul ferimento del 22enne al viale delle Medaglie d’Oro è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Un dato che fa comprendere come le indagini si stanno muovendo nel mondo della criminalità organizzata e su eventuali tensioni anche tra clan. Il cognome della vittima (che è nipote di un boss storico dei Cursoti Milanesi e figlio di un indagato del recente blitz Zeus)  e le modalità mafiose del pestaggio e della pistolettata alla gamba ha immediatamente portato all’assegnazione del fascicolo al pool antimafia della procura etnea.

Nel frattempo i medici dell’ospedale San Marco hanno sciolto la prognosi sulla vittima. Le sue condizioni sono infatti in netto miglioramento.   Il giovane, incensurato e titolare di un autonoleggio, non ha fornito molti dettagli ai carabinieri di Piazza Dante che stanno conducendo la caccia agli aggressori. Il commando dovrebbe essere composto al massimo da cinque persone.

Il 22enne, mentre usciva dalla sua attività commerciale, ha visto scendere da un’automobile diverse persone armate di bastone che lo hanno circondato e colpito selvaggiamente. Poi è arrivato il colpo di pistola. Dritto alla gamba. Chi ha sparato non voleva uccidere ma lanciare un chiaro avvertimento al giovane imprenditore con “parentele” che scottano.

Non è “comprensibile” allo stato il calibro dell’arma utilizzata. Quanto accaduto potrebbe aver acuito tensioni “latenti” tra gruppi mafiosi. La spedizione punitiva potrebbe avere un movente di “natura personale” ma poi avere effetti nei rapporti criminali.

Non dimentichiamo quanto accaduto tra i Cappello e i Milanesi a seguito della separazione di una coppia. Per raffreddare le temperature – come raccontato nelle carte dell’operazione della Mobile – sarebbe stato necessario addirittura convocare un summit con i capi dei due clan.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA