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Migranti lasciano Catania ma su sbarco è polemica. Meloni: «Scelta dei medici “bizzarra”»

Soltanto nella serata di ieri le visite dei sanitari dell'Asp e dell'Usmaf hanno dato il via libera ai migranti che erano rimasti a bordo dell'Humanity 1 e della Geo Barents e che in un primo tempo erano stati considerati in buona salute

Di Redazione |

I primi migranti sbarcati ieri sera dalla Geo Barents e dall'Humanity 1 hanno già lasciato Catania nel primo pomeriggio alla volta del Veneto, ma sulle loro condizioni di salute definite "psicologicamente fragili" dai medici che a lungo li hanno visitati, suscita ancora polemiche.

"Sui giornali ho letto titoli surreali, distanti dalla realtà. Ad esempio non è dipesa dal governo la decisione dell'autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell'autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra", è quanto affermato dal premier Giorgia Meloni nel corso dell'assemblea con i gruppi parlamentari di FdI.

"Il governo italiano sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo. A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza", ha ribadito il premier.

Non è dello stesso avviso l'ex ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, oggi senatrice e vicepresidente del gruppo Pd. «Meloni dice che la decisione dell’ASP e dell’Usmaf siciliana sui migranti è "bizzarra". È una considerazione che lascia perplessi. C'è il rischio che sia interpretata come una pressione sui medici della Regione Sicilia (governata peraltro dalla destra…) nella libera valutazione dei pazienti. I sanitari rispondono deontologicamente ai principi della professione. Per fortuna». Lo scrive su Twitter la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd.

In questo quadro si inseriscono anche la posizione di un medico della Humanity che si è sfogata con queste parole: «Mi sono vergognata di aver fatto bene il mio lavoro». «I medici dell'Usmaf» – rievoca la dottoressa Silvia- «arrivarono su nostra richiesta perché le condizioni dei migranti stavano peggiorando. La prima selezione è stata difficilissima, fu fatta durante la notte. Per ore i medici valutarono ogni singolo paziente mettendo in dubbio tutte le diagnosi che avevo effettuato. Alla fine selezionarono alcuni migranti ai quali fu consentito lo sbarco. Gli altri rimasero in nave». A questo punto la voce di Silvia si è fatta tremante.

«E' stata la prima volta nella mia vita in cui mi sono vergognata di avere fatto bene il mio lavoro», ha affermato la donna. «La condizione di persone in buona salute è diventata sostanzialmente un problema – ha aggiunto -. Cioè più erano sane meno scendevano. Mi sono domandata se la mia missione fosse sbagliata, è stato molto complesso». Per il «carico residuale» ci sono voluti altri tre giorni prima che l’autorità concedessero il via libera allo sbarco. 

Il presidente della Federazione dell'Ordine dei Medici, Filippo Anelli cerca di gettare acqua sul fuoco: "Dobbiamo essere grati ai medici che lavorano in certe condizioni. Credo che da parte del presidente del Consiglio sia stata usata una espressione colorita, forse legata anche alla latitudine della città in cui vive, Roma. Non c'è nessuno scontro fra il Governo e i medici a cui ribadisco la mia solidarietà”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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