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Prima la sparatoria a Librino e poi il tentativo (fallito) di siglare la pace tra i clan rivali

Inchiesta Centauri: nel 2020 sarebbe stato organizzato un summit mafioso

Di Laura Distefano |

Per firmare l’armistizio dopo la guerra scatenatisi tra Cappello e Cursoti-Milanesi al viale Grimaldi l’8 agosto 2020 sarebbe stato addirittura disturbato il detenuto Nuccio Miano, fratello del più famoso boss scomparso Jimmy. Ma il tentativo non avrebbe portato a nulla. E per questo fu necessario organizzare una riunione con i “vecchi” dei due clan, all’epoca in libertà.

La rivelazione del pentito

La rivelazione arriva dal pentito Michele Vinciguerra, che ha deciso di entrare nel programma di protezione solo alcuni mesi fa dopo l’arresto nel blitz Kynara. Oggi i pg Andrea Ursino e Alessandro Sorrentino (applicato) potrebbero chiedere alla Corte d’Appello di sentire il collaboratore di giustizia e quindi riaprire il processo d’appello Centauri, troncone abbreviato dell’inchiesta dei carabinieri, che portò alla condanna dei cappelloti coinvolti nella sparatoria.

La sparatoria di viale Grimaldi

Ma cosa accadde allora dopo il conflitto a fuoco che portò al decesso di Enzo negativa Scalia e Luciano D’Alessandro? «Dopo i fatti Massimo Cappello – ha raccontato Vinciguerra ai pm – tentò di conciliare la situazione con Nuccio Miano». Ma il fratello del criminale che negli anni Ottanta conquistò la Milano da bere «non intendeva prendere le difese di Melo Distefano (condannato a 20 anni in primo grado per il duplice omicidio) la situazione sembrava non facilmente risolvibile».

Niente pax mafiosa

Visto che la pax mafiosa non si riuscì a sottoscrivere fu necessario l’intervento dei “grandi”. Uomini che mettono parola solo quando non è strettamente necessario. Ma la vicenda rischiava veramente di portare pesanti ripercussioni (arresti, ndr) in tutte e due le cosche se si fosse ricorso nuovamente alle armi. Vinciguerra fu scarcerato, dopo una lunga condanna, ad aprile del 2021. Ma fu Salvatore Ventura, Turi Puddicino – uomo di rilievo dei Cursoti Milanesi – a fargli la cronaca di quello che sarebbe accaduto. Ma che ci fu un vertice risolutivo in verità era emerso già dalle dichiarazioni di Carmelo Liistro, ma i verbali erano pieni di omissis. Oggi invece possiamo dare i nomi dei partecipanti a quel confronto mafioso che portò alla tregua. Oltre a Ventura per i milanesi, i cappelloti avrebbero “schierato” gli storici boss Cosimo Viglianesi, Carmelo Fazio “Melo biduni” e Melo Zappalà detto “Tunnacchiu”, quest’ultimi due arrestati nel recente blitz Zeus. La Pg oggi potrebbe chiedere di sentire il collaboratore nel processo d’appello contro i cappellotiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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