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Stop cashback, il M5S sulle barricate contro Draghi

«Sospenderla è un errore, l’ho detto e ripetuto in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione», tuona il ministro e capodelegazione dei Cinque Stelle Stefano Patuanelli

Di Redazione |

Lo stop al cashback crea fibrillazione nella maggioranza che sostiene il governo Draghi. In particolare è il Movimento 5 stelle, già alle prese con un doloroso scontro interno, a non aver gradito la decisione presa dalla cabina di regia a Palazzo Chigi di fermare la pratica anti-evasione, nata durante il governo Conte bis. «Sospenderla è un errore, l’ho detto e ripetuto in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione», tuona il ministro e capodelegazione dei Cinque Stelle Stefano Patuanelli. "Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione», rincara la collega Fabiana Dadone. Festeggia invece, FdI, da sempre ostile al provvedimento: «Insieme alla lotteria degli scontrini è un’idiozia che ci costa 4 miliardi. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi», commenta Giorgia Meloni. 

L’operazione cashback si ferma il 30 giugno con il pagamento delle somme accumulate con le transazioni fatte con carte di debito e credito e con il 'superpremiò da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori. «La sospensione è un grave errore – dicono i parlamentari pentastellati in commissione Finanze alla Camera -. E’ un programma anti-evasione che sta funzionando. Ci auguriamo che si torni indietro». Dal Nazareno, il responsabile economico Antonio Misiani chiede che «la sospensione del cashback sia l’occasione per un monitoraggio accurato dei risultati della sperimentazione» e per introdurre i «correttivi necessari a migliorare la strategia di incentivazione dei pagamenti digitali. Abbattere l’evasione fiscale, una priorità assoluta per il Partito Democratico». Intanto, Nexi S.p.A., l’ un’azienda italiana che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale scivola in borsa dopo la decisione dell’Esecutivo. 

Il primo semestre del meccanismo di rimborso di Stato del 10% delle spese fatte con carte, bancomat sta per chiudersi con questi numeri (provvisori): 7,86 milioni di cittadini hanno fatto transazioni valide e di questi 5,9 milioni hanno già maturato il diritto a ricevere un rimborso fino a 150 euro. Per entrare nella classifica dei 100 mila (quelli con il maggior numero di transazioni nel periodo) che avranno il Super Cashback da 1.500 euro, al momento, bisogna aver fatto più di 689 transazioni. I rimborsi arriveranno direttamente sul conto corrente, sono attesi per agosto. Complessivamente, dall’inizio del programma sono stati circa 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito, con un totale di 790 milioni di transazioni elaborate e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati. Nel corso di questi mesi si era anche intervenuti con qualche 'aggiustamentò al sistema, come le modifiche anti-furbetti, e il piano prevedeva altri due semestri, fino al giugno 2022. Ma, salvo contrordini, non sarà così. 

Ora Meloni chiede che i «quasi 2 miliardi risparmiati siano destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso». E gli azzurri, per voce della capogruppo in Senato Anna Maria Bernini, rilanciano: «Sia uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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