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Ucraina: Raiffeisen valuta ‘uscita ordinata’ da Russia

Ceo, ogni opzione all'esame. Ha 9.300 dipendenti e 115 filiali

Di Redazione |

MILANO, 17 MAR – Raiffeisen Bank, tra le banche europee più esposte verso la Russia, sta valutando di lasciare il Paese per effetto della guerra in Ucraina. “Questa situazione senza precedenti spinge Rbi a considerare la sua posizione in Russia. Stiamo valutando tutte le opzioni strategiche per il futuro di Raiffeisenbank Russia, fino ad una uscita attentamente gestita di Raiffeisenbank” ha dichiarato in una nota il ceo Johann Strobl. Raiffesenbank Russia è la decima banca del Paese per asset e l’ottava per conti retail, con più di 9.300 dipendenti, 115 filiali e 1.600 miliardi di rubli di asset a fine 2021. Il gruppo austriaco, presente in 13 Paesi dell’Europa Centrale e dell’Est, ha attività in Russia per 22,9 miliardi di euro, un’esposizione di 354 milioni verso istituzioni finanziarie sanzionate e di 119 milioni di euro ad altre società sanzionate, a cui si aggiungono 4,4 miliardi di esposizione verso l’Ucraina, dove è la quinta banca del Paese. Per effetto degli impatti della guerra, Raiffeisen, che genera un terzo dei suoi profitti in Russia, aveva annunciato a inizio marzo la sospensione del dividendo. Si allunga così la lista degli istituto di credito, tra cui anche le italiane Intesa e Unicredit, che stanno riesaminando la propria presenza in Russia o che hanno annunciato un’uscita dal Paese.

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