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Presidente e Amministratore Delegato hanno ricostruito società, ambiente e tifoseria

Enna, una scalata figlia di due “padri”: Stompo e Montesano

Di Manuel Bisceglie |

Quell’agosto del 2019 quando da Palermo arrivò la notizia del ripescaggio in Eccellenza, entrambi avevano fatto un patto: “Ora il prossimo passo, gradualmente, dovrà essere la Serie D”. Luigi Stompo e Fabio Montesano, rispettivamente presidente e Amministratore Delegato dell’Enna “stapparono” non soltanto una simbolica bottiglia di spumante in una delle tante calde sere d’estate, ma una nuova promessa: sapevano entrambi che sarebbe bastato poco per far riaccendere una fiammella che si era soltanto assopita. E così è stato. Azionariato popolare, costante lavoro di marketing e raccordo con la città, più i risultati sul campo: detto fatto.

Enna si è riappropriata della propria squadra di calcio e oggi che celebra il ritorno in D dopo 34 anni, non può che essere orgogliosa di due dirigenti appassionati ma soprattutto tifosi, figli di una terra che è orgoglio e appartenenza e – come recitano i tifosi – non molla mai.

Le loro lacrime al triplice fischio a Brolo sono state la conseguenza naturale di un percorso che parte da molto lontano, circa otto anni fa con in mezzo campionati difficili, fatti di campi polverosi, strutture fatiscenti e un “Gaeta” quasi tutto da risistemare. Un passo alla volta, Luigi Stompo e Fabio Montesano sono riusciti a mettere il tassello giusto al posto giusto. Costruendo una società che oggi è diventata soprattutto una famiglia. E non è una delle solite frasi fatte se si pensa a trasferte in pullman con i tifosi, famiglie diventate punti di riferimento per calciatori e dirigenti per qualsiasi evenienza, quasi come se il calcio, da queste parti, avesse mantenuto ancora una visione più autentica e naturale. Vera, insomma.

Proprio come veri e autentici sono sempre stati Stompo e Montesano che questa estate non si sono persi d’animo dopo aver tentato la strada del ripescaggio in seguito alla beffa subìta nella finale play off della passata stagione. E la standing ovation ai due “deus ex machina” dell’Enna, all’apertura del pullman della squadra nella marea gialloverde festante e impazzita (e stamani già tappezzata di lettere D ovunque grazie allo storico tifoso Angelo Giliberto), è stato il miglior tributo che i due dirigenti potessero ricevere. Insieme con numerosi messaggi, istituzionali e non, arrivati in queste ore e l’idea di aver lasciato il segno, proprio come urlato da un tifoso in lacrime, con il proprio figlio in braccio e la sciarpa al collo: “Luigi e Fabio, voi resterete sempre nella storia. Avete fatto la storia“.

E via giù altre lacrime, che stavolta hanno un retrogusto diverso. Proprio come quelle bollicine che rispuntano a distanza di cinque anni e uno striscione che campeggia in piazza Europa e recita testualmente: “Comu voli D” con i volti sorridenti proprio di loro due, Luigi Stompo e Fabio Montesano. Che hanno fatto la storia ma che sono già proiettati al futuro.

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