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Il Prosek avanza in Ue, Italia pronta alle barricate

Di Redazione |

BRUXELLES, 13 SET – le sue bollicine più conosciute nel mondo. La domanda di registrazione della menzione tradizionale “Prosek” presentata dalle autorità croate avanza tra le proteste italiane. Lo ha confermato rispondendo a un’interrogazione presentata da europarlamentari di tutti gli schieramenti. , e la Commissione “procederà alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue”.” in Italy perché deve essere chiaro a tutti che l’unico vero prosecco è quello prodotto nelle nostre terre”, ha detto , autrice di una delle tre interrogazioni sul tema, tutte partite ai primi di luglio. Una – primi firmatari Alessandra Moretti e Paolo De Castro – era di eurodeputati di diversi paesi e schieramenti, e un’altra ancora di Gianantonio Da Re (Lega) che oggi chiede a “Europa, Governo e Regione Veneto” di fermare “la truffa del Prosek”. Un tentativo croato di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013.. “Riserva”, “Superiore”, “Chateau”, “Grand Cru”, sono tutti esempi di menzione tradizionale riconosciuti dalle norme dell’Ue. Quello di Bruxelles non è un via libera e i giochi sono tutt’altro che conclusi. La pubblicazione della domanda in Gazzetta Ue coincide infatti con l’inizio di un periodo di due mesi in cui è possibile presentare obiezioni, che la Commissione analizzerà. Poi deciderà. – sottolinea la Cia-Agricoltori italiani in una nota – dovremmo capire come i soggetti interessati potranno presentare obiezioni e farci eventualmente promotori”. “Il Ministero si è già opposto a questo riconoscimento – spiegano dal Ministero delle Politiche agricole – e utilizzerà ogni argomentazione utile per respingere la domanda, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi”. Ma si deve “. “Si tratta – precisa – di un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi, come in Argentina e Australia”.Il pericolo di confusione da parte soprattutto di coloro che non conoscono il prodotto (ma solo il nome), , Una ferma opposizione arriva anche dai territori di produzione del prosecco con il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che definisce “vergognoso” quanto accaduto e il presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Elvira Bortolomiol, che chiede di fare squadra per proteggere il nome Prosecco. Mentre il presidente del Consorzio Prosecco Doc, Stefano Zanette, promette che “la faccenda non è affatto conclusa”.

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