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Catania: Chinatown o San Cristoforo? E i turisti riprendono i cumuli d’immondizia

Di Redazione |

Chinatown Catania. Per loro non esiste fare la raccolta “ne unica ne tantomeno differenziata” oramai alcuni quartieri di Catania sono abitati da diverse tipologie di extracomunitari, oggi mi trovo nel quartiere Cinese, che si trova a nord rispetto al quartiere Senegalese ed a ovest rispetto al quartiere Marocchino, altri quartieri sono leggermente più distanti. È una realtà Catania, dagli anni ‘60 ad oggi è cambiata notevolmente, i vari quartieri una volta conosciuti con denominazioni ben diverse; “San Cristoforo, San Berillo, Picanello, Borgo” e così via discorrendo, oggi sono chiamati in tutt’altra maniera: “Chinatown, Senegal, Niger-Plaza, Equador, Marocco-Street, Romania-Badand, Ungheresi-Traff.” e andando avanti rischierei di riempire l’intera città cacciando fuori i padroni di casa. In apparenza il mio potrebbe sembrare un ragionamento di tipo razzista, invece no, il mio non è altro che uno stimolo nei confronti dell’Amministrazione locale, affinché si renda conto che questi quartieri si devono mantenere puliti a tutti i costi. Proprio questa mattina notavo un gruppo di turisti stranieri che, anziché fotografare i monumenti e le bellissime chiese di Catania, riprendevano cumuli di immondizia sparsi negli angoli dei crocevia nelle zone del centro storico di Catania. Quindi invito chi di competenza a rilevare da dove provengono tutti quegli scatoloni buttati in bella mostra, con tanto di talloncino ed indirizzo dello sporcaccione di turno. Non credo di essere razzista se dico che anche queste persone debbano essere multate e punite, a prescindere dalla razza e/o dalla loro provenienza. Diamo un immagine diversa, specie se poi vogliamo dire che Catania sta cambiando.

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