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Mozambico: Monteduro (Acs), ennesimo tributo di sangue

Otto anni fa l'eccidio delle suore in Burundi

Di Redazione |

CITTÀ DEL VATICANO, 07 SET – “La crescita e la concentrazione delle organizzazioni criminali, la radicalizzazione islamica e il terrorismo jihadista dall’ottobre 2017 rappresentano le maggiori minacce per la popolazione, in particolare nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Paese. Sono migliaia oramai le vittime dei locali gruppi terroristici, innanzitutto al-Sunna wa Jama’a, localmente noto come al – Shabaab. Si sta creando una nuova generazione di sfollati interni, oramai ben oltre 800.000, ed evidentemente il governo non riesce a controllare le attività criminali e terroristiche islamiste”. Così Alessandro Monteduro, direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia, commenta l’uccisione della missionaria italiana suor Maria De Coppi in Mozambico. “Non solo le autorità civili, ma anche i leader religiosi devono condannare e isolare la radicalizzazione con maggiore determinazione. Oggi, 7 settembre, ricorre l’ottavo anniversario dell’eccidio delle Missionarie di Maria, suor Lucia Pulici, suor Olga Raschietti e suor Bernadetta Bogian, avvenuto in Burundi. A otto anni di distanza, le missionarie pagano ancora il tributo del sangue per evangelizzare le nazioni africane. La barbara uccisione della religiosa italiana Suor Maria De Coppi rappresenta solo l’ennesimo colpo alla comunità cristiana del Mozambico e africana nel suo complesso”, conclude Monteduro.

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