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Vaccini in Italia a quota 51 milioni. Slitta l’apertura delle discoteche

Il governo ancora prudente sulla riapertura dei locali per i quali sono previsti ristori

Di Redazione |

Slitta ancora la decisione sulla riapertura delle discoteche. Nonostante il via libera del Comitato Tecnico Scientifico, Palazzo Chigi resta prudente e rimanda ancora il semaforo verde per la ripresa delle attività. Sul tavolo del governo sarebbe comunque stata messa la possibilità di prevedere dei ristori per le mancate entrate subite dall’intero settore che, a questo punto, rischia di non riaprire né il 3 luglio, come proposto dal centrodestra, né il 10, una delle date indicate dagli esperti del Cts. Tuona il leader della Lega, Matteo Salvini, tra i più convinti sostenitori delle riaperture. «Perché punire ancora i giovani e le aziende? Locali per ragazzi e discoteche sono già aperti da tempo in Spagna, Germania, Svizzera, Austria e Grecia, dal 9 luglio anche in Francia. In Italia ancora nulla, neanche una data nonostante le richieste della Lega, di 3.000 imprenditori e 100.000 lavoratori – scrive su Twitter -. Meglio un divertimento sicuro e controllato, con protocolli di sicurezza seri, oppure i rave party e le feste abusive e illegali, denunciate ormai in tutte le città italiane? Torniamo alla vita ed al lavoro, tutti, il prima possibile». 

Buone notizie, invece, arrivano dal fronte vaccinale. Con 500 mila somministrazioni giornaliere ormai a regime, la campagna procede spedita e supera le 51 milioni di dosi, con il 55% degli italiani che ne ha ricevuta almeno una e il 31,3% che è completamente immunizzato. Parla di «importante miglioramento" il ministro della Salute, Roberto Speranza, avvertendo però che "la partita non è chiusa». E in Alto Adige, dove 1.559 persone sono state trovate positive al Covid nonostante abbiano ricevuto una o due dosi (un dato che viene tuttavia considerato nella norma dagli esperti), sono stati sospesi oltre 115 sanitari che non si sono vaccinati. 

Intanto il bollettino nazionale di oggi parla di 776 nuovi casi e 24 vittime, con un tasso di positività allo 0,4%, sostanzialmente stabile. Solo 4, in Emilia-Romagna e Piemonte, i nuovi ingressi in rianimazione. «La priorità delle prossime settimane – spiega il ministro Speranza – sarà ancora la lotta contro il Covid, perché è vero che siamo in condizioni molto migliori di qualche settimana fa, ma non possiamo considerare chiusa la partita. Dobbiamo coltivare il percorso di gradualità iniziato il 26 aprile». E per chiudere il percorso sarà fondamentale anche raggiungere gli over 60 che non sono ancora vaccinati. Per questo prosegue il lavoro dei 50 team mobili disposti dalla struttura commissariale per «scovare» quanti non sono riusciti o non hanno voluto prenotarsi, specie nei luoghi più remoti del Paese. 

Un caso è quello della Asl 1 di Napoli dove all’open day dell’1 e 2 luglio, organizzato proprio per accelerare sulla somministrazione delle prime dosi nella fascia di età 60-79 anni, c'è stata un’adesione di appena il 2%, con sole 65 prenotazioni. Il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, solleva anche la questione privacy, che rallenterebbe nella ricerca dei non vaccinati. «Sono il presidente della Regione Piemonte – dice -, ho la responsabilità della salute dei piemontesi, però per la privacy non posso sapere chi si è vaccinato o no. Diventa complicato andare a sensibilizzare gli over 60 che non hanno ancora fatto il vaccino, che sono le persone che dobbiamo vaccinare, perché tutte le statistiche ce lo dimostrano, sono coloro che se si ammalano vanno in ospedale, che rischiano di pagare maggiormente le conseguenze del Covid». E proprio il Piemonte si prepara a ratificare un altro accordo per le vaccinazioni in vacanza: dopo la Liguria e la Lombardia tocca anche alla Valle d’Aosta. 

Intanto continua a diffondersi la variante Delta, sempre più frequente tra i tamponi effettuati nelle varie regioni. Per questo nel Lazio è partita la cosiddetta «operazione Delta» con i camper vaccinali ad accesso diretto sia in località montane sia in località balneari. Iniziativa simile nel Veneziano, in prossimità della struttura in cui sono stati registrati contagi con la nuova variante. Nei camper sarà possibile, gratuitamente, sottoporsi a test di terza generazione. 

E mentre il Lazio punta a raggiungere l’immunità di gregge già l’8 agosto, come annunciato oggi dall’assessore Alessio D’Amato, a Civitanova Marche chiude, a otto mesi dalla sua riapertura, l’hub vaccinale «a seguito del positivo andamento dell’evoluzione pandemica». Un altro piccolo passo verso la fine dell’incubo.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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