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Almaviva, per i sindacati trattativa fallita

Almaviva, per i sindacati trattativa fallita E lo spettro dei licenziamenti si avvicina

Scemato l'ottimismo di ieri. Proposte Governo non conciliabili

Di Redazione |

La vicenda non si è ben capita. Ieri le notizie sulla sorte dei tre siti del call center Almaviva, tra cui quello palermitano, sembravano essere più che confortanti. Si stava quasi gridando al miracolo con uno stop ai licenziamenti e il protrarsi della cassa integrazione fino al prossimo novembre. Oggi i sindacati frenano, e di brutto.- «Fallito il tentativo di mediazione del Governo sulla vertenza Almaviva Contact, 3000 licenziamenti sono più vicini».

È quanto sostengono le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, in una nota unitaria dopo che la riunione di ieri al Mise “non ha consentito di raggiungere un accordo”. Per le tre sigle, «il Governo ha presentato una proposta di percorso ad azienda e organizzazioni sindacali, che fissa obiettivi difficilmente conciliabili». Il Governo, rappresentato al tavolo di ieri dal viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova ha proposto una revoca dei licenziamenti per sei mesi al fine di consentire all’esecutivo di intervenire sui reali problemi del settore, caratterizzato da una concorrenza selvaggia, dalla mancata applicazione delle leggi sulla delocalizzazione all’estero e dal mancato rispetto delle clausole sociali, previste dalla normativa, proprio dalla grossa committenza pubblica. Questo, insieme a tariffe trascinate al ribasso a causa degli incentivi alle assunzioni, hanno provocato una distorsione della concorrenza che sta mettendo “fuori mercato” tutte le imprese strutturate». Questo quanto si legge nel documento redatto dai sindacati .

 «L’azienda ha accettato il percorso proposto dal Governo solo a condizione di realizzare un’intesa che chiuda la procedura aperta con un accordo – prosegue la nota – certificando in questo modo gli esuberi individuati dall’azienda, con un contratto di solidarietà al 45% per le sedi di Roma e Palermo, al 35% per la sede di Napoli e con percentuali minime per le altre sedi». Tuttto viene adesso rinviato ai prossimi due incontri fissati il 26 e il 29 aprile per rivedere e approfondire le proposte. E preannunciano già i sindacati nel caso si evidenziasse l’impossibiità di raggiungere un’intesa, sarà necessaria una nuova convocazione in sede ministeriale. Oggi e domani i lavoratori resteranno riuniti in assemblea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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