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Natale, i simboli di una festa sin da quando correva l’anno….

Di Nuccia Di Franco Lino |

Il Natale è una festa cristiana che si celebra fin dall’anno 337, oppure 350 A.D.(secondo differenti fonti) dal Papa Giulio I, certamente dopo l’Editto di Costantino (313 A.D.), che aveva fatto uscire i fedeli dalle catacombe. Per celebrare la data di nascita di Gesù Cristo fu scelto il 25 dicembre, una data simbolica che permetteva la sovrapposizione con I Saturnalia e in coincidenza con la festa del dio Sole, importata dalla Siria nel III secolo dall’imperatore Eliogabalo, per sottolineare il solstizio d’inverno. Per i Romani quel giorno era dunque Dies natalis solis Invicti, quando il giorno comincia ad allungare la sua durata, e la luce vince sulla notte, come Cristo trionfa sui mali del mondo. Da questo assunto derivano le tradizioni religiose e profane, giunte fino a noi con le variazioni geografiche che conosciamo.

In particolare l’Abete, ci trasmette quel desiderio di luce, che noi costruiamo attorno all’albero di Natale con decorazioni colorate, nastri e stella sulla punta. Già nella Bibbia, l’abete era posto al centro dell’Eden, a disposizione di Adamo ed Eva. Per gli antichi egiziani l’abete era il simbolo della natività, dal momento che sotto un abete nacque il dio Biblos, da cui derivò Osiride. Presso i Greci, l’abete era legato al dio Dioniso ed era simbolo di speranza di vita. I Romani piantavano pubblicamente semi di abete, simbolo della vita eterna e consideravano le pigne simbolo di fertilità.

I Celti consideravano questo albero simbolo di vita, di conoscenza, di fertilità e usavano ornare una ‘”piramide’’ di rami di abete con candele accese (antenato dell’albero di Natale) e bruciavano ceppi di abete per cancellare il passato e per festeggiare il solstizio d’inverno; in cima al ceppo era posta una fiaccola che produce la luce. La tradizione del ceppo di Natale è collegata all’usanza di bruciarlo nei camini (dalla sera della vigilia fino al Capodanno), originata dalla frase della Bibbia ‘”dal ceppo nascerà un virgulto’’, Gesù Cristo.

 Anticamente a Genova il ceppo era offerto al doge dalle genti di montagna, nella cerimonia pubblica di ‘”confuoco’’: il doge versava sul tronco vino e confetti in segno di abbondanza.

 In Abruzzo si fanno bruciare 13 piccoli ceppi a simboleggiare Gesù e i 12 apostoli.

 In Puglia, bruciare il tronco significa distruggere il peccato originale.

 A Isernia il capofamiglia benedice il tronco con l’acqua santa mentre i familiari gridano ‘’Viva Gesù’’.

Col tempo e con l’avvento della religione cristiana, i tedeschi hanno utilizzato l’abete come Albero di Natale, per una scelta di Martin Lutero (come vuole la tradizione) o forse più tardi, a cominciare dal XVII-XVIII secolo. Dalle usanze germaniche, deriva la Corona dell’Avvento, con le 4 candele che si accendono gradualmente durante le quattro domeniche che precedono il Natale, per ricordare i Profeti, Betlem, i Pastori e gli Angeli.

In Italia, dove tuttora sopravvive il presepe, memoria di San Francesco, in molte case, la tradizione dell’albero di Natale è iniziata soltanto nel secondo dopo-guerra, tramite gli Stati Uniti d’America, insieme al chewing-gum, alla Coca-Cola e a Santa Claus, in Italiano Babbo Natale. Questa figura di vecchio barbuto è derivata dall’immagine ieratica del greco San Nicola, vescovo di Myra (Turchia), patrono di Bari, dove giunsero le sue reliquie nel 1087, dispensatore di doni ai bambini. San Nicola, e le diverse leggende che si tramandano, dal Mediterraneo passarono al nord Europa e da qui giunsero nel Nuovo Mondo tramite gli immigrati olandesi, che diffusero il culto di S. Nicola, chiamandolo Sinterklaas. La campagna pubblicitaria della Coca-Cola del 1931 (fondata sul colore rosso) definì l’immagine di Santa Claus/Babbo Natale, così come è giunta fino ad oggi.

Dagli Usa è arrivato un simbolo “esterno’’ del Natale: le ghirlande di fiori, pigne e nastri su una base di rami intrecciati; per tutto il mese di dicembre a New York una grande ghirlanda natalizia spicca sulla facciata della stazione centrale, ma più modeste ghirlande sono poste sulla porta di casa degli americani.

Ad abbellire il grande negozio della gioielleria Tiffany, un enorme e lucido nastro-regalo rosso avvolge tutto l’edificio; Tanti alberi di Natale luccicano nel diversi piani della Trump Tower; un altissimo albero di Natale illuminato brilla tra due ali di grandi angeli bianchi di fronte al Lincoln Center, davanti una affollata pista di ghiaccio; nelle grandi vetrine dei negozi di Broadway occhieggiano le figure mobili di Santa Claus con slitta e renne…insomma è in corso la più grande promozione commerciale dell’anno, iniziata con gli sconti del Black Friday.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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