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Il 3 ottobre superstiti e familiaritornano nel luogo della strage

Il 3 ottobre superstiti e familiari tornano nel luogo della strage

In occasione dell’anniversario della tragedia di un anno fa la “Giornata della memoria” ed una mostra fotografica dell’Asp di Palermo

Di Antonio Fiasconaro |

LAMPEDUSA – 3 ottobre 2013-3 ottobre 2014. E’ trascorso un anno da quella immane tragedia. Ancora pochi giorni e nell’isola dei conigli si consumerà l’anniversario della ecatombe della speranza quando perirono 366 migranti che volevano tentare di sbarcare nell’isola siciliana. Per l’occasione i superstiti del naufragio torneranno in Italia assieme ai familiari delle vittime della strage per celebrare la prima “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, in ricordo di tutte le tragedie che si sono consumate nel Mediterraneo. Com’è noto nel corso di quest’ anno ognuno di loro ha chiesto ed ottenuto lo “status” di rifugiato perché in fuga da una dittatura. Nonostante questo, il rischio di ritorsioni da parte del regime nei confronti delle loro famiglie rimaste in patria è ancora alto. Per questo motivo il “Comitato 3 ottobre”, che si è costituito dopo quella tragedia, lancia un appello alla stampa e alle televisioni affinché abbiano cura di garantire l’anonimato non pubblicando i loro nomi ed evitando di effettuare riprese e fotografie dove sarebbero riconoscibili. Il “Comitato 3 ottobre” chiede inoltre che non si ripeta quello che è accaduto lo scorso anno, subito dopo il naufragio, quando le autorità del regime dal quale fuggivano sono state invitate ad assistere alla cerimonia funebre. Ed ancora il “Comitato 3 ottobre” accompagnerà i rifugiati nel loro viaggio di ritorno a Lampedusa e nella tappa per la prima intervista propedeutica al riconoscimento delle salme attraverso il test del Dna, obiettivo che il Comitato ha perseguito sin dall’inizio della sua attività. Intanto, sarà emozionante rivivere quelle drammatiche immagini attraverso una originale e commovente mostra fotografica. Il salvataggio di Kebrat, il sorriso di Malik ed il disegno di Tarek, ma anche il racconto di speranze, sofferenze, illusioni, violenze e morte. E’ il racconto di “Altromare”, la mostra di “scatti” realizzata da Nino Randazzo, che l’Asp di Palermo inaugurerà giovedì prossimo, 2 ottobre nei locali del Presidio di Lampedusa. Sono 84 scatti, distribuiti in “8 stazioni”, per ricordare e comprendere le storie che attraversano l’Altromare. «Il mare che raccontiamo – ha detto il direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonino Candela – non è quello che per noi è sinonimo di spensieratezza e vacanza, ma quello che è fatto di sogni e speranze che, troppo spesso, si sono trasformati in viaggi senza approdo. Ci sono le fotografie di quel terribile 3 ottobre del 2013 e ci sono pure le fotografie dei disegni dei bambini del Centro di accoglienza che descrivono drammaticamente quella tragedia. La nostra è una testimonianza, ma soprattutto è il tentativo di non far dimenticare quella terribile tragedia». La mostra, curata da Nuccia Cammara, è stata allestita e realizzata da maestranze interne all’Asp. Rimarrà a Lampedusa per tutto il mese di ottobre, per poi diventare una “permanente” a Palermo nei locali dell’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo. «Nelle 84 fotografie, tutte realizzate senza attrezzature professionali, ma utilizzando smartphone o tablet – ha detto Candela – c’è anche il racconto degli sbarchi al porto di Palermo. Sono storie di sofferenze che servono a comprendere le speranze che attraversano l’Altromare».

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