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Ismaini e l’ipotesi sempre più concreta del serial killer

Ismaini e l’ipotesi sempre più concreta del serial killer

Di Concetto Mannisi |

CATANIA – La scia di sangue che si trova alle spalle di Zakaria Ismaini, il marocchino trentaduenne arrestato il mese scorso per l’omicidio di Letizia Agata Consoli, al Villaggio Turistico Europeo, potrebbe essere più lunga di quel che sembra. Lo sospettano fortemente i magistrati della procura di Rimini, che hanno riaperto il caso sulla morte di Anna Maria “Luna” Stellato, una ragazza originaria di Milano, cresciuta tra Leivi e Chiavari (in Liguria) e trovata morta seminuda nel mare di Rimini il 15 luglio 2012. In quell’occasione la causa del decesso fu individuata forse un po’ troppo frettolosamente: annegamento dopo un malore, probabilmente in seguito all’assunzione di droga. Ma adesso, anche alla luce delle notizie provenienti da Catania e poi dalla provincia di Brindisi (là dove Ismaini è indagato per l’omicidio di un pensionato con il quale aveva avuto un incontro omosessuale), si sta seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi del gesto di un serial killer. Il marocchino, per l’appunto, ora indagato anche dalla procura riminese per omicidio volontario.  

A collegare l’arresto del trentaduenne marocchino (al momento detenuto nel carcere di Siracusa) con la morte di “Luna”, ventiquattro anni appena, è stato un giornalista del “Corriere di Romagna”, il quale, dopo verifiche in proprio, ha segnalato alcuni punti di contatto nei tre fatti di sangue alle autorità catanesi e riminesi.  

Una pista che, fra l’altro, era già stata imboccata da un sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, a sua volta imbeccato da un carabiniere che aveva seguito il caso della ragazza e che aveva riconosciuto in foto, sul web, Zakaria Ismaini, ascoltato nel 2012 proprio come testimone di quello strano annegamento. Dai primi accertamenti sui vecchi tabulati telefonici sarebbero emerse svariate contraddizioni e il modus operandi dei due omicidi avvenuti in Puglia e in Sicilia – l’uccisione barbara delle vittime e il tentativo in un caso di incendiare il cadavere dell’omosessuale e nell’altra quello di affidare alle onde i poveri resti di Letizia Agata Consoli – apre più di uno spiraglio verso la pista del possibile serial killer.  

Fra l’altro, a quanto pare, Ismaini fu l’ultimo a vedere viva la povera “Luna” e a non rendersi conto, almeno secondo la sua versione, di quello che stava accadendo. Cosa che gli valse la denuncia per omissione di soccorso, con tanto di processo ancora in corso ma che ora sarà sicuramente fermato.  

Un altro nordafricano, indicato dallo stesso Ismaini come spacciatore della dose di eroina che avrebbe provocato il presunto malore che precedette l’annegamento della vittima, è stato assolto in appello dall’accusa di morte come conseguenza di altro reato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA