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Un brivido scuote e risveglia Catania: sisma di 4.8, è lunga notte di paura. E cade statua del santo che protegge dai terremoti

Di Redazione |

CATANIA – Violenta scossa di terremoto a Catania e provincia. Un sisma di magnitudo 4.8, con epicentro a 2 km a nord di Viagrande, è stato nitidamente avvertito alle 3.19 dalla popolazione che ha visto pareti tremare e lampadari oscillare (in molti sono letteralmente “saltati” giù dal letto svegliati dal forte tremore, e parecchi hanno lasciato le proprie abitazioni scendendo nelle strade). Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a solo 1 km di profondità. Pare che la scossa sia stata avvertita fino a Messina. Una famiglia a Fleri si è ritrovata con le pareti di casa crollate: due persone sono rimaste ferite.

Al momento, dieci persone risultano ferite, due delle quali in codice giallo. In particolare, il pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania ha gestito sei casi, tra cui i due i codici gialli per ferite dovute alla caduta di calcinacci e altri oggetti: una 70enne di Pennisi (frazione di Acireale) con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare, che è stata ricoverata nel reparto di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza, dove è costantemente monitorata; e un 71enne della zona di Fleri (Zafferana Etnea) con un trauma cranico non commotivo, che è stato trattenuto in osservazione. Gli altri quattro sono codici verdi, per condizioni di shock, in dimissione nel corso della mattinata. 

A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli “ospiti”: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.

 All’esterno della chiesa del Sacro Cuore a Santa Venerina   (nella foto), inoltre, ci sono calcinacci: pare sia venuta giù la   statua della Madonna posta sopra il campanile. A Viagrande,   Trecastagni e Aci Bonaccorsi, si sta già facendo un giro per   una prima ricognizione dei danni. Nell’Acese in molte case   sono venute giù suppellettili dalle credenze o altri oggetti   appesi alle pareti.

 Nella notte il sito di Catania di STMicroelectronics,   azienda mondiale leader nel settore della microelettronica, è   stato fatto sgomberare per sicurezza: i dipendenti hanno   lasciato la struttura subito dopo la scossa di terremoto di   magnitudo 4.8. Sono rientrati un’ora dopo, dopo un   sopralluogo sulla stabilità del sito.

 Il prefetto di Catania Claudio Sammartino ha fatto aprire   scuole e palestre comunali per accogliere le persone che non   possono o non vogliono rientrare nella propria casa, perché   inagibile o per paura. L’assistenza è stata delegata alla Croce   rossa. Per un sopralluogo nelle zone colpite dal terremoto si   sono alzati in volo elicotteri della Marina militare, della   Guardia costiera, di Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e   Vigili del fuoco. Il prefetto di Catania ha disposto per il   sistema di sorveglianza e di messa in sicurezza un massiccio   dispositivo di intervento con tutti gli uomini a disposizione, in   coordinamento con il Dipartimento nazionale della protezione   civile e quelli regionale e comunali.

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 Molta gente, soprattutto famiglie con bambini piccoli, per   la paura si è riversata in strada anche perché alla forte scossa   delle 3.19 ne sono seguite altre due di minore entità: alle   3.51 a 6 km da Ragalna di magnitudo 2.5 e alle ore 4 a 2 km   da Zafferana Etnea di magnitudo 2.7. Nelle ultime ore l’Etna ha fatto registrare un’ulteriore   impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande “energia” e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico. Dalla mezzanotte sono state 11 le scosse di terremoto (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2) registrate nella zona etnea. Tra le più rilevanti, oltre a quella di magnitudo 4.8 delle 3.19, una di magnitudo 3.3 all’1.09 con epicentro 4 chilometri a nord di Aci Sant’Antonio. Quasi tutti gli eventi sismici hanno avuto ipocentro a una profondità molto bassa, anche meno di un chilometro. 

L’eruzione e l’attività sismica sull’Etna al momento non hanno alcun impatto sull’attività dell’aeroporto internazionale di Catania, che è pienamente operativo.

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FOTO DI ORIETTA SCARDINO

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