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Catania, si finge infermiere e violenta minorenne in ospedale

Di Vittorio Romano |

CATANIA – La storia che vi raccontiamo è accaduta all’interno di un ospedale della provincia di Catania e ha come protagonisti un uomo di 53 anni, il carnefice, e un ragazzo di 18 anni che, quando ha “recitato” suo malgrado il ruolo della vittima, di anni ne aveva soltanto 16. E proprio per tutelare la sua identità non faremo i nomi di nessuno.

Prima di riavvolgere il nastro e raccontare i fatti, però, andiamo alla fine della storia, perché il 53enne, condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il reato nei confronti di un minorenne, nella notte di sabato è stato arrestato dai carabinieri su ordine della Procura e rinchiuso a Piazza Lanza.

Tutto succede nell’agosto del 2017. Il ragazzo si trova ricoverato in ospedale per aver subito un intervento di rimozione di un’ernia inguinale. Alle 7,30 del giorno successivo all’operazione il 17enne è sul suo letto, in camera con un altro giovane, quando entra l’arrestato, un ausiliario che si spaccia per infermiere. Questi si accerta che il ragazzo abbia mangiato, pulisce il tavolo e gli dice che sarebbe tornato dopo qualche minuto per visitarlo.

E infatti l’uomo torna nella stanza, chiude la porta e inizia la “visita”: lo massaggia nella zona addominale, gli chiede se ha dolore e lo rassicura dicendo che si tratta di un “massaggio salutare”. Poi “gli solleva i pantaloni del pigiama e comincia a palpeggiarlo nelle parti intime, prima sopra e poi dentro gli slip”, come si legge nell’ordinanza del gip. Si allontana ma ritorna nella stanza – come racconta il ragazzo nelle denuncia presentata ai carabinieri – 10 minuti dopo. Poiché il minorenne aveva prima lamentato un dolore al testicolo destro, l’infermiere lo invita a seguirlo in bagno, “per visitarlo meglio”: qui chiude la porta, lo invita ad appoggiare le spalle al muro e ad abbassare pigiama e mutandine. Si accovaccia e comincia a toccarlo e baciarlo nelle parti intime, tentando di andare un po’ oltre.Ma a quel punto il sedicenne intima al finto infermiere di fermarsi, e questi desiste, “non prima di chiedergli se avesse accusato dolore”. La vittima non dice niente ai medici, ma, una volta dimesso, racconta tutto ai suoi genitori, che lo accompagnano dai carabinieri per sporgere denuncia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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