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Sant’Agata, al via l’iter per far diventare la festa patrimonio dell’Umanità dell’Unesco

Di Redazione |

CATANIA – Il Comitato per la Festa di Sant’Agata ha reso noto di avere inviato alla Regione Siciliana, «in piena condivisione con l’arcivescovo Salvatore Gristina e il sindaco Enzo Bianco, la documentazione per l’iscrizione della Festa di Sant’Agata nel Reis, il registro delle Eredità Immateriali, atto propedeutico alla richiesta del riconoscimento da parte dell’Unesco come Bene Immateriale Patrimonio dell’Umanità».

«La Festa – dice Bianco – rappresenta Catania in tutto il mondo e ogni anno il numero di devoti e turisti aumenta sensibilmente. Valorizzarla ancor di più è un dovere di tutti. Ecco perchè abbiamo l’ambizione di vedere la nostra Festa ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Non sarà facile ma ci proveremo. In questo modo Catania e il nostro territorio potrebbero diventare un unicum mondiale, con tre Beni Unesco: l’architettura tardo-barocca, l’Etna e, speriamo, la Festa di Sant’Agata».

«Il riconoscimento regionale – spiega il presidente del Comitato Francesco Marano – è un passaggio doveroso. Abbiamo inviato il fascicolo all’assessorato ai Beni Culturali guidato da Carlo Vermiglio, da sempre attento alla nostra Festa, con il tramite della Sovrintendenza di Catania che ha indirizzato la pratica. La documentazione con la storia della Festa e con contributi video-bibliografici è stata approntata, grazie ai preziosi consigli della professoressa Teresa Di Blasi e del direttore del Cunes Paolo Patanè, dagli uffici del Comune di Catania, in particolare dall’avvocato Giusy Mannino».

«La Festa di Sant’Agata – conclude – ha acquistato ormai un valore turistico e culturale, oltre che religioso, di livello assoluto. Per questo riteniamo che abbia tutte le carte in regola. L’iter è assai complesso e lungo, ma intanto abbiamo mosso i primi passi. E’ una scommessa che la città e i devoti meritano».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA