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Abusi nel santuario ad Aci Bonaccorsi, «sconcerto e dolore» della Diocesi di Acireale

Di Redazione |

ACIREALE – «Sconcerto e dolore» della diocesi di Acireale per la notizia appresa dai media circa l’arresto di quattro persone implicate in abusi su minori ad Aci Bonaccorsi (Catania). In una nota diffusa dall’Ufficio per le comunicazioni sociali – “su richiesta di alcuni operatori dell’informazione» – la diocesi siciliana precisa che «la natura dell’Associazione in questione è civile. Un sacerdote della diocesi ha tenuto alcune catechesi nella sede dell’Associazione, in risposta alle tante persone che in buona fede vi si recano, senza sospettare il perpetrarsi occulto di fatti criminali». La diocesi, si legge nel testo, riportato dal Sir, «esprime sconcerto e dolore per le vittime, gravemente ingannate e offese, come pure per le tante persone disorientate e scandalizzate». Quindi l’auspicio che «il lavoro della Magistratura proceda fino al pieno accertamento delle responsabilità affinché sia resa giustizia».

La congregazione religiosa in questione è «Associazione Cattolica Cultura ed ambiente», di Aci Bonaccorsi. Alla associazione, fondata da un sacerdote, padre Cavalli, deceduto, e gestita, da anni, da Pietro Capuana (finito in manette per gli abusi sessuali su minori), aderiscono circa 5.000 persone. Il gruppo ha un fiorente giro d’affari con la vendita di prodotti agricoli coltivati dagli stessi associati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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