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Coronavirus: operatori sanitari contagiati: 2 su 3 sono donne

Di Redazione |

ROMA – Il 69% degli operatori sanitari infetti in Italia è donna. È quanto emerge da un’analisi diffusa oggi su Epicentro dall’Istituto superiore di sanità su “Differenze di genere in COVID-19”. Alte le percentuali tra operatori sanitari donna anche in altri Paesi, come Stati Uniti, Spagna e Germania, rispettivamente con 73%, 72% e 75%. «Questo potrebbe essere giustificato -si sottolinea – dalla più alta percentuale di donne in questa categoria professionale ma ulteriori studi saranno necessari per poter giungere a delle conclusioni».

Sulla popolazione, invece, la mortalità tra uomini è doppia rispetto alle donne. In base all’ultimo Bollettino Sorveglianza Integrata del 23 aprile, si rileva, infatti, che in Italia la percentuale di letalità per gli uomini è circa il doppio di quella delle donne: rispettivamente 17,1% e 9,3%. Sui tassi di infezione, suddivisi per sesso in Italia, invece, come in altri Paesi, tra cui Belgio, Olanda, Portogallo e Danimarca è stata riportata una maggiore percentuale di casi tra le donne.

«Conoscere le reali differenze di sesso e genere in termini di incidenza e letalità – dice l’Iss – rappresenta il primo passo per investigare i meccanismi biologici e/o sociali alla base di queste differenze al fine di identificare strategie preventive e bersagli terapeutici specifici per uomini e donne. Politiche di intervento che prendano in considerazione le esigenze delle donne che lavorano in prima linea, per esempio come operatrici sanitarie, potrebbero aiutare a prevenire i più alti tassi di infezione che vediamo nel sesso femminile in questa fascia di popolazione».

«Tenere in considerazione il sesso e il genere in relazione alla salute – si legge nell’analisi pubblicata su Epicentro – non deve essere considerata una componente aggiuntiva ed opzionale, ma un aspetto necessario a garantire efficacia ed equità ai sistemi sanitari di ogni Paese».

Tante ancora le Nazioni che non forniscono ancora i dati disaggregati per sesso. L’Italia li ha forniti da subito, rileva l’Iss: la percentuale di letalità per gli uomini è circa il doppio di quella delle donne (17,1% e 9,3% rispettivamente). Differenze simili sono riportate in molti altri Paesi europei (fra cui Grecia, Olanda, Danimarca, Belgio e Spagna) ed extraeuropei (come Cina e Filippine). In alcuni Paesi, come Thailandia e Repubblica Domenicana, il rapporto maschi/femmine risulta ancora più alto, superiore cioè a 3:1 (3,8 e 3,2 rispettivamente).

Tra le nazioni che forniscono i dati differenziati per sesso, solo l’India e il Pakistan mostrano una proporzione lievemente più alta nelle donne decedute per COVID-19, con un rapporto M/F pari a 0,9. Più incerta è la situazione sulle differenze di sesso e genere per quanto riguarda i casi diagnosticati. In Italia, come in altri Paesi, tra cui Belgio, Olanda, Portogallo e Danimarca è stata riportata una maggiore percentuale di casi tra le donne. In altri, come Singapore, Pakistan e India, l’infezione sembra essere molto più frequente nei maschi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA