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Morti sospette e malori: oggi in Sicilia gli ispettori del ministero a caccia di legami con AstraZeneca

Di Redazione |

PALERMO – Gli ispettori del ministero della Salute saranno oggi in Sicilia per indagare sul decesso del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò morto dopo avere assunto il vaccino AstraZeneca. Nessuna risposta è ancora giunta dall’autopsia, la cui prima parte si è conclusa ieri intorno alla mezzanotte. Altri esami saranno eseguiti la prossima settimana. Il ministero, come la Procura di Siracusa, vuole sapere se sussiste una correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca del lotto ABV2856 inoculata al sottufficiale nell’ospedale militare di Augusta l’8 marzo del 2021. 

Gli ispettori faranno tre tappe iniziali: accompagnati da militari dell’Arma del Nas si recheranno nella sede del 118 a Catania, all’Azienda provinciale sanitaria di Siracusa e nell’ospedale militare di Augusta. In valutazione altre possibili tappe, forse per un’ispezione che indaghi anche sugli altri casi sospetti.

La Procura di Messina ha avviato i primi atti dell’inchiesta sulla morte di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Gli accertamenti urgenti sono eseguiti dai pm etnei che ieri hanno poi trasmesso il fascicolo ai colleghi della Città dello Stretto, competenti perché la vittima era sposata con una giudice in servizio nel capoluogo etneo. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione della dose. Le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una trombosi che avrebbe poi causato un’emorragia celebrale.

Una terza inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Trapani sul caso del del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto oltre 48 ore dopo la somministrazione del vaccino. L’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso tra il decesso e il vaccino Astrazeneca appartenente sempre allo stesso lotto, ma il procuratore Maurizio Agnello ha comunque disposto ulteriori accertamenti istologici.

E ora da valutare probabilmente ci sarà anche della 37enne gelese ricoverata ieri in gravissime condizioni all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. La giovane insegnante aveva ricevuto il vaccino AstraZzeneca il primo marzo. Ieri mattina era stata portata all’ospedale di Gela dopo avere accusato un forte mal di testa e in stato confusionale. In poco tempo la situazione è precipitata e la giovane è stata trasportata in elisoccorso all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove è stata sottoposta ad un intervento di neurochirurgia per una grave emorragia cerebrale. I sanitari con la raccolta dell’anamnesi hanno appurato che aveva fatto il vaccino AstraZeneca il primo marzo. Il lotto è differente rispetto a quello ritirato nei giorni scorsi. La giovane insegnante attualmente è ricoverata in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione. 

Intanto, nonostante le migliaia di dosi che vengono somministrate giornalmente, si va diffondendo una sorta di psicosi verso il vaccino AstraZeneca con molte disdette dopo le prenotazioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA