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Catania, Corte d'Appello e avvocato generale

Catania, Corte d’Appello e avvocato generale Oggi il Csm sceglie i possibili titolari

Ecco i nomi di chi potrebbe ricoprire i delicatissimi incarichi

Di Orazio Provini |

Tra i ruoli apicali di palazzo di giustizia ci sono posizioni che aspettano un titolare. Poltrone illustri, di grande responsabilità e prestigio per le quali non mancano i pretendenti. Sbagliato però fare pronostici: non è elegante e, considerato il palcoscenico, probabilmente neanche troppo agevole indovinare. Eppure anche fra i togati non mancano sulla carta i cosiddetti favoriti.

Il Consiglio superiore della Magistratura (Csm) farà le sue scelte esclusivamente tra coloro che hanno fatto domanda di occupare le varie caselle. Proprio oggi a Roma si riunisce la 5ª Commissione (sei i componenti, presidente il togato dell’area napoletana Lucio Aschettino) che tra i punti all’ordine del giorno ha anche la scelta dei nominativi (ma potrebbe essere uno solo) da sottoporre poi al Plenum dello stesso organo per sancire il presidente della Corte d’Appello.

Dal 31 dicembre scorso infatti è libero essendo andato in pensione Alfio Scuto. Dodici le domande per ricoprire l’incarico: tra queste ci sono quelle dell’attuale presidente dei Gip di Catania Nunzio Sarpietro e del suo omonimo a Palermo Cesare Vincenti. Tra gli altri concorrono Giuseppe Meliadò, giudice di Cassazione, l’attuale presidente del tribunale del Riesame di Catania Maria Grazia Vagliasindi e il giudice Dorotea Quartararo.

Se oggi la Commissione dovesse scegliere i nomi, o il nome da votare tra i dodici aspiranti, ci vorranno poi una trentina di giorni, si potrebbe anche anticipare o posticipare, prima che il Plenum sancisca con il voto l’incarico (ventisei i membri che ne hanno diritto, tra questi il procuratore generale della Cassazione e il primo presidente di Sezione. C’è anche un 27° componente che è il Capo dello Stato ma che non partecipa mai al voto).

Sono otto le domande invece per l’incarico di “secondo” (il cosiddetto avvocato generale) alla Procura generale, l’equivalente dell’aggiunto in Procura. Il posto è stato lasciato libero dall’ex titolare Salvatore Scalia, che da qualche tempo è stato promosso procuratore generale. Tra i nomi in lizza ci sono il componente della procura nazionale antimafia Carlo Caponcello (per anni alla Dda di Catania), l’attuale procuratore aggiunto ad Agrigento Ignazio Fonzo, catanese e anche lui con un passato ai piedi dell’Etna. In lizza anche Francesco Puleio e Carmelo Petralia, quest’ultimo a capo della Procura di Ragusa. E a proposito di Procura c’è attesa anche per chi il Csm nominerà al vertice di quella etnea. Dopo l’addio di Giovanni Salvi, promosso procuratore generale a Roma, l’ufficio è attualmente retto dal vicario Michelangelo Patanè. La corsa alla poltrona di una delle stanze più ambite del palazzo è stata lanciata da tempo, da quando a metà dello scorso ottobre sono scaduti i termini per avanzare domanda.

Concorrono, l’elenco è in rigoroso ordine alfabetico, Vincenzo Barbaro, procuratore aggiunto a Messina; Amedeo Bertone, stesso ruolo a Catania; Carlo Caponcello, procuratore alla Direzione nazionale antimafia; Ignazio Fonzo, anche lui per anni a Catania e oggi procuratore aggiunto ad Agrigento; Alfredo Morvillo, a capo della procura di Trapani; Anna Maria Palma Garnier, sostituto procuratore generale a Palermo; Carmelo Petralia, capo della procura a Ragusa; Francesco Puleio, sostituto procuratore nello stesso ufficio (anch’egli con un passato a Catania) e Camelo Zuccaro, altro attuale procuratore aggiunto a Catania.

Nessun problema per l’incarico di presidente del Tribunale, almeno fino alla prossima primavera quando dovrebbe andare in pensione l’attuale presidente Bruno Di Marco e per quello dei Minori, retto dalla presidentessa Francesca Pricoco, con a capo della Procura, Caterina Aiello.

Tredici le domande avanzate anche per l’incarico di procuratore aggiunto a Catania. La pianta organica ne prevede cinque, insieme a quaranta sostituti, attualmente in servizio però ce ne sono trentadue. Tra gli asprianti “aggiunti” all’Ufficio ci sono i catanesi Carlo Caponcello, Ignazio Fonzo, Francesco Puleio, Umberto Monti, attualmente ad Ascoli Piceno, Roberto Rossi in servizio a Bari e Luca Tescaroli, sostituto procuratore a Roma e tra i magistrati che a Caltanissetta indagarono nel periodo subito successivo alle grandi stragi di mafia. Immutata la prassi del Csm per sancire le nomine (i sei componenti della 5ª Commissione scelgono i candidati in base alle caratteristiche e ai titoli e affidano al Plenum il voto finale) nessuna certezza però sui tempi. Per conoscere il Procuratore però occorrerà aspettare molto probabilmente il prossimo Marzo. A fine mese, il trenta gennaio, la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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