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Caltanissetta, perquisizioni a casa di Antonello Montante

Caltanissetta, perquisizioni a casa di Antonello Montante

Al presidente di Confindustria Sicilia la Procura nissena ha notificato un avviso di garanzia per concorso esterno. I suoi legali: «È del tutto estraneo alle accuse»

Di Redazione |

La procura di Caltanissetta ha disposto una seria di perquisizioni nell’abitazione e negli uffici dell’imprenditore Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia. L’attività investigativa rientra, come scrive il quotidiano online Live Sicilia, nell’indagine che i pm nisseni hanno aperto su Montante ipotizzando nei suoi confronti, il reato di concorso in associazione mafiosa. A Montante è stato notificato un avviso di garanzia. La perquisizione riguarda anche gli uffici di Confindustria. All’imprenditore si contestano legami con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino, morto suicida nel carcere di Caltanissetta nel 1992. Vincenzo Arnone fu testimone di nozze di Montante. A parlare delle «relazioni pericolose» del presidente di Confindustria è stato il pentito Salvatore Di Francesco, mafioso di Serradifalco, paese d’origine di Montante. Di Francesco, ex dipendente dell’Asi, l’area di sviluppo industriale, si sarebbe occupato della gestione degli appalti per conto di Cosa Nostra. Ma i legali di Antonello Montante Nino Caleca e Marcello Montalbano, frenano: «Un avviso di garanzia che fa chiarezza. Avendo finalmente letto il capo di incolpazione che sta alla base dell’indagine della Procura di Caltanissetta, il nostro assistito, con ancora più forza, ribadisce la più assoluta estraneità ad ogni ipotesi delittuosa. Daremo ogni contributo all’indagine ove si ipotizza, addirittura, un concorso esterno a favore di personaggi mafiosi che lo stesso Montante ha contribuito a colpire duramente sia sotto il profilo della libertà personale che dell’illecito arricchimento. Personaggi, quindi, dai quali è possibile aspettarsi ogni forma di reazione calunniosa»

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