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Rubati alimenti destinati a 350 famiglie bisognose

Rubati alimenti destinati a 350 famiglie bisognose

Ripulito il deposito del Banco Alimentare della Chiesa Evangelica, i ladri sapevano di trovare le dispense piene

Di Redazione |

S.Maria di Licodia – Più che di furto si potrebbe parlare di un atto ignobile e inqualificabile, quello che si è verificato a Santa Maria di Licodia, dove nottetempo ladri senza scrupoli hanno ripulito il deposito del Banco alimentare della chiesa evangelica, gestito dall’associazione “Camminando verso Bethel”. È successo giovedì notte, quando ignoti hanno scavalcato la recinzione dell’autoparco comunale, dove ha sede il Banco, e forzato la serratura del portone d’ingresso.

Una volta entrati nella sede del centro, i malviventi hanno fatto man bassa dei generi di prima necessità destinati a famiglie bisognose non solo del paese ma anche dei vicini centri di Ragalna, Biancavilla e Belpasso. Hanno portato olio, omogeneizzati, prodotti per l’infanzia, pasta, riso, tonno, carne in scatola, pelati, legumi secchi, latte, zucchero, surgelati oltre a prodotti per celiaci, raccolti grazie alla convenzione con l’Agenzia europea alimentare e con alcuni supermercati, per un valore di circa 2.500 euro.

 Il colpo è stato scoperto il mattino seguente da alcuni volontari, che hanno trovato gli scaffali vuoti. Un furto tutt’altro che casuale, se si pensa che proprio ieri era programmata la distribuzione di pacchi agli indigenti e i ladri sapevano di trovare le dispense piene. Il centro dal 2003 rappresenta un punto di riferimento importante per oltre 1.700 soggetti svantaggiati, che nel silenzio e nella discrezione ricevono assistenza e sostegno morale. Sconcerto da parte del pastore, Tonino Fiorello: «Per un sodalizio che vive di tanto volontariato e fa fatica come tutte le associazioni a far quadrare i conti, è un colpo durissimo. Questo mese sarà difficile andare avanti per circa 350 famiglie, che vivono uno stato di bisogno». Sul fatto indagano i carabinieri, che hanno effettuato i rilievi tecnici e raccolto alcune testimonianze. SANDRA MAZZAGLIACOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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