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Catania, controlli nei B&B La Finanza ne scopre 17 abusivi

Catania, controlli nei B&B La Finanza ne scopre 17 abusivi

Tra gli esercizi controllati inoltre la quasi totalità non rispettava, secondo la Guardia di Finanza, la disciplina sul versamento della tassa di soggiorno al Coomune e sono state avviate le procedure per il recupero relativi a 4 mila presenze

Di Redazione |

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno effettuato un piano di controlli nei confronti di strutture ricettive operanti a Catania tra Bed & Breakfast, affittacamere e case vacanza. I militari hanno prima acquisito l’elenco delle strutture regolarmente autorizzate a operare sul territorio del capoluogo, in collaborazione con il Comune di Catania ed ha intensificato anche l’azione di controllo sul corretto adempimento dell’imposta di soggiorno da parte degli operatori del settore.

E’ stato poi avviato un piano di controlli nei confronti di esercizi operanti in diversi quartieri della città, nelle zone più centrali e a maggiore vocazione turistica, ma anche in quartieri più periferici ovvero nella zona della scogliera. I finanzieri del Gruppo di Catania hanno verificato la presenza delle previste autorizzazioni comunali, il rispetto della normativa di pubblica sicurezza concernente la trasmissione alla Questura dei nominativi dei clienti alloggiati, nonché l’assolvimento degli obblighi fiscali.

I controlli hanno consentito di individuare 17 strutture completamente abusive, cioè sprovviste delle necessarie autorizzazioni rilasciate dal Comune e non in regola con gli obblighi tributari. Sono stati constatati redditi non dichiarati al Fisco per oltre 200 mila euro relativi a presenze di clienti non contabilizzate in tutto o in parte.

Nella quasi totalità dei casi, inoltre, i titolari delle strutture non avevano adempiuto agli obblighi di comunicazione al Comune ai fini dell’imposta di soggiorno.

Ammontano a circa 4000 le presenze rilevate presso le strutture ispezionate e segnalate al Comune di Catania ai fini del recupero dell’imposta di soggiorno nei confronti dei responsabili delle attività ricettive. Infine, sono stati denunciati alla Procura 16 titolari di attività per aver omesso di comunicare alla Questura i nominativi dei clienti alloggiati e per aver effettuato dichiarazioni mendaci circa il numero di posti letto autorizzati. In proposito, va evidenziato come la presenza di strutture abusive o non perfettamente in regola – sovente lamentata da operatori e associazioni del settore – oltre a determinare una consistente evasione fiscale, crea una “concorrenza sleale” con le attività regolari, alterando il mercato e determinando rischi per la sopravvivenza di chi opera nella legalità.

Va anche sottolineato che la presenza di strutture abusive o irregolari non consente un esatto computo delle presenze turistiche in una determinata area, falsando anche i dati e i resoconti del settore turistico-alberghiero nel capoluogo.

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