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Catania, movida con la doppia tariffa

Catania, movida con la doppia tariffa Si paga Sostare e il parcheggiatore abusivo

Inviate le vostre segnalazioni / Il commento: basta zone franche

Di Carmen Greco |

A poco più di un anno non è cambiato nulla. Chi pensava che la messa a regime della tariffazione notturna avrebbe “limitato” la presa di possesso del territorio da parte dei parcheggiatori abusivi si sbagliava di grosso. E dire che le strisce blu notturne erano nate anche per contrastare questa piaga storica. Il centro storico, soprattutto in zona movida è, e resta, “cosa loro”.

Senza che nessuno alzi un dito per contrastare questa piaga. Anzi. La mappa dell’illegalità è sempre la stessa – la stagione estiva alle porte non farà che allargare il fenomeno, dalla Plaia al lungomare – e comprende le aree più trafficate della Catania by night, piazza Spirito Santo, via De Curtis, via Gambino, via S. Michele, piazza Pietro Lupo, via di Sangiuliano, piazza Borsellino, piazza Mazzini, piazza Duca di Genova, via S. Euplio, piazza Umberto, via Crociferi, via di Sangiuliano, via Plebiscito, tutte le strade attorno piazza Carlo Alberto e piazza Federico di Svevia. Quest’ultima, soprattutto la sera è un tappeto di auto senza soluzione di continuità. Cinque, sei, sette, parcheggiatori abusivi la gestiscono come un grande garage a cielo aperto. Disinvolti e indisturbati.

Una follia, ma piace tanto, ai catanesi e soprattutto ai ristoratori della zona che hanno alzato gli scudi di fronte alla timida proposta, infatti subito ritirata, di un esperimento di “isola pedonale”. Sono tutte zone in cui la tanto sbandierata “tolleranza zero” è solo uno slogan vuoto. I veri padroni delle strade sono loro, i parcheggiatori abusivi, che usufruiscono a piacimento, di pezzi di città, sicuri come sono, e i fatti finora danno loro ragione, che nessuno li farà mai sloggiare. Tanto non esistono controlli e per essere allontanati devono arrivare a compiere un vero e proprio reato (tipo scagliarsi contro le forze dell’ordine, cosa accaduta pochi giorni fa ad un abusivo in piazza Pietro Lupo o avere comportamenti violenti nei confronti degli automobilisti), altrimenti continuano a fare il loro “lavoro” perché al massimo – e lo sanno bene – possono prendere una multa che non pagheranno mai.

Vero è che l’attività di parcheggiatore abusivo non è reato (lo ha sancito la Cassazione) e che le forze dell’ordine ben poco possono fare ma se il povero automobilista avesse lo scatto d’orgoglio di non pagare e magari guardandosi intorno vedesse una divisa, forse la sua “audacia” ne uscirebbe confortata. Invece cento metri più in là c’è sempre un altro abusivo. Le “strisce blu” sono invisibili, soprattutto appena cala la sera, per loro e per la maggior parte degli automobilisti catanesi che hanno mal digerito la tariffa notturna da 50 centesimi e preferiscono comunque pagarli, un po’ per mala (abitudine) e molto per ignoranza, non calcolando il rischio di una multa nonostante il “pizzo” pagato all’abusivo. Il sabato sera per parcheggiare in piazza Pietro Lupo pretendono 2 euro, stranieri o catanesi che siano.

E li pretendono soprattutto quando vedono scendere dalle auto delle ragazze che, spesso, per paura di danneggiamento all’auto, pagano. Per giustificare una chiamata a 112, 113 o allo 095/531333 (i vigili urbani) è necessario che la questione si faccia “pesante”, altrimenti (provato) non viene nessuno. L’introduzione della tariffa notturna non ha scoraggiato i parcheggiatori abusivi che chiedono, comunque, il denaro. Se si è già pagato e l’automobilista rientra prima della scadenza naturale dell’orario segnato sul biglietto, l’abusivo glielo chiede per poterlo “assegnare” al successivo cliente (naturalmente previo pagamento). Del resto, la notte, chi controlla? Gli addetti di sostare circolano fino a una certa ora, i vigili urbani non hanno giurisdizione sulle strisce blu e, comunque, di notte non ce n’è traccia, polizia e carabinieri hanno altri compiti. Sembra impossibile, ma il Comune non tutela nemmeno la possibilità di “fare cassa” con il pagamento della sosta e questo, nonostante «Sostare» (partecipata del Comune) chiude, da due anni a questa parte, con il bilancio in rosso.

Una “delega all’illegalità” che, d’altra parte, viene firmata in bianco, anche di giorno, quando l’esercito dei parcheggiatori abusivi cambia turno e te li ritrovi nei pressi degli ospedali e degli ambulatori (Garibaldi, Vittorio Emanuele, Santo Bambino, Asp, centro Humanitas), di uffici pubblici (vedi l’Agenzia delle entrate in via Monsignor Orlando), di mercati (piazza Borsellino), di facoltà (piazza Dante), piazza Europa, a vessare chi lavora, studia, o deve fare una visita medica. Qualche tempo fa gli studenti di Lettere avevano giustamente sollevato il problema ma la protesta è durata il tempo di un hashtag e i parcheggiatori sono sempre lì, in servizio permanente effettivo. D’altra parte non tutti i parcheggiatori sono maltollerati. Anzi. Alcuni dipendenti dell’Asp di via Santa Maria la Grande, arrivano al lavoro dando le chiavi al parcheggiatore che, nel corso della mattinata, troverà loro il posto per la macchina. Senza parlare dei parcheggi per moto e motorini.

Quando non sono occupati dalle auto che non vengono mai multate, ci pensa il parcheggiatore abusivo (vedi corso Sicilia, via Puccini, piazza Dante, piazza Verga, corso Italia, via S. Euplio) facendo “fruttare” la sosta per le sue e le altrui tasche.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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