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Un bicchere d'acqua al bar? Se richiesto

Un bicchere d’acqua al bar? Se richiesto ed è di plastica avrà un costo di 10cent

A Catania il provvedimento Fipe per ridurre gli sprechi

Di Redazione |

Catania –  «I tempi cambiano e anche noi che facciamo commercio, seppur preparati a muoverci in “questa giungla”, di tanto in tanto ci ritroviamo spaesati nel nostro cammino di adattamento alle nuove leggi, regolamenti, decreti e chi più ne ha più ne metta. Oggi i pubblici esercizi affrontano la nuova raccolta differenziata porta a porta. Con enormi problemi. Sia chiaro, la raccolta differenziata, se ben fatta, è un vero passo avanti che prima o poi si doveva fare. D’altronde, se non la fai sei out, non pensi all’ambiente, non sei abbastanza green, e quindi ti ritrovi pure ad essere criticato, quindi tutti pronti a organizzarci».

Parte dalla raccolta differenziata il presidente Fipe Bar del Sistema Confcommercio Massimo Magrì per arrivare alla ultimamente discussa questione del pagamento del bicchere di plastica con acqua. Un provvedimento adottato dall’assemblea di Confcommercio e che scatterà a partire dal prossimo 1 giugno.  L’aqua richiesta al banco di bar o in altri esercizi commerciali simili servita nel bicchiere di plastica si pagherà, a discrezione dell’esercente, 10 centesimi (ordinando un caffè, non si pagherà il bicchere soltanto se è l’esercente ad offrirlo). Magrì però precisa: «nessuno di noi ha mai parlato di far pagare l’acqua, ma l’inutile bicchiere di plastica. Che senso ha prendere un caffè in tazza o un aperitivo in vetro e poi chiedere un bicchiere di acqua in plastica? Riteniamo sia solo un inutile spreco. Se si decide di entrare in un locale che somministra cibi e bevande, si decide di fidarsi dei prodotti usati, della loro qualità ma soprattutto della pulizia e dell’igiene degli ambienti e strumenti di lavoro. Allora tutto dovrebbe essere servito in plastica! Un servizio da distributore automatico che il solo bicchiere di plastica vuoto te lo fa pagare 5/10 cent».

Statisticamente l’incidenza per cliente è di un bicchiere di plastica per ogni caffè consumato al banco, che aumenta nel caso del servizio al tavolo, dove a volte ci si dilunga anche solo per consumare un semplice caffè e si esagera con la richiesta di più bicchieri d’acqua. Per evitare questi sprechi, l’assemblea riunita in presenza del Presidente FIPE Regionale Pistorio e i componenti di giunta Cirino Fichera, Marcello Santocchini, Anna Urzì ha deliberato che oltre al bicchiere di plastica, verrà richiesto il pagamento del bicchiere d’acqua o in vetro o in plastica al riordino, cioè in quei casi in cui il cliente richieda più volte il bicchiere d’acqua al tavolo. «Una volta attuate queste piccole novità – incalza Massimo Magrì – , non avete idea di quanti sprechi si eviteranno. Dall’1 Giugno, quindi, queste nuove regole ci accompagneranno in vista della differenziata che si estenderà all’intera città di Catania. Catania ci chiede un piccolo sforzo, e noi che teniamo alla nostra splendida città siamo disposti a farlo certi della collaborazione dei clienti, ma restiamo sempre in attesa di un confronto con l’amministrazione comunale per far fronte alle altre problematiche inerenti la raccolta differenziata».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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