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Bufera su Riscossione Sicilia a Catania e Messina: indagati avvocati e dipendenti

Di Redazione |

CATANIA – Ci sono anche due avvocati catanesi, uno dei quali un ex dirigente della Serit in pensione, tra le sei persone coinvolte in una inchiesta della Guardia di Finanza di Catania che ha portato stamane all’esecuzione di sei provvedimenti cautelari (tre ai domiciliari e tre misure interdittive) emesse dal gip del Tribunale di di Catania su richiesta della Procura etnea.

Per approfondire leggi anche: I NOMI DEGLI INDAGATI E DEGLI ARRESTATI

Tutti sono accusati a vario titolo di concorso in corruzione continuata, accesso abusivo ad un sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio. Tra gli indagati anche tre dipendenti infedeli di Riscossione Sicilia Spa delle sedi di Catania e Messina. Gli accertamenti sono scaturiti da uno degli esposti presentati dall’ex amministratore unico dell’Ente, Antonio Fiumefreddo. 

Agli arresti domiciliari sono finiti l’avvocato Sergio Rizzo, 74 anni, pensionato, già dirigente della Serit (oggi Riscossione Sicilia spa), che – privo di autonoma posizione fiscale e contributiva – avrebbe esercitato la professione legale anche presso il proprio domicilio; il figlio, Settimo Daniele Rizzo, 43 anni, avvocato civilista e tributarista con studio a Catania in via Aldebaran, che collaborava con il padre nelle illecite attività; e Claudio Bizzini, 65 anni, già dipendente di Riscossione Sicilia in pensione, anche lui sconosciuto al fisco per la sua attività di consulente.

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E’ stata, inoltre, disposta la misura interdittiva della “sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio” nei confronti di 3 funzionari in servizio presso Riscossione Sicilia. Si tratta di Rosario Malizia, 53 anni, addetto al “settore contabilità versamenti e rendicontazione” nella sede di Messina; Giovanni Musmeci, 61 anni, responsabile delle “procedure cautelari ed esecutive” presso la sede di Catania; e Matilde Giordanella, 56 anni, addetta al “settore notifiche” nella sede di Catania.

La disponibilità dei dipendenti “infedeli” di Riscossione Sicilia si traduceva nell’estrazione dal sistema informatico dell’Ente di informazioni afferenti a cartelle esattoriali e relate di notifica degli atti dell’Agente di Riscossione e nella loro celere trasmissione ai richiedenti, sia tramite posta elettronica che mediante consegna a mano presso il domicilio di Sergio Rizzo o presso lo studio del figlio Settimo Daniele.

L’ex dipendente di Riscossione Sicilia, Claudio Bizzini, anche lui collaboratore dello studio legale, sottoposto alle direttive impartite da Sergio Rizzo, si sarebbe avvalso di un proprio illecito e costante canale informativo interno a Riscossione rappresentato da Matilde Giordanella, che, con una remunerazione variabile tra i 15 e i 70 euro, si sarebbe prestata ad accedere abusivamente al sistema informatico al fine di fornire a Bizzini estratti ruolo e relate di notifica.

Oltre ai pagamenti in contanti effettuati per la ricezione delle informazioni da Riscossione Sicilia, nel corso delle indagini sono stati registrati anche due episodi: l’acquisto da parte dell’avvocato Sergio Rizzo di televisori e condizionatori, per un controvalore di 5.000 euro, destinati ad un’attività di B&B avviata da un familiare di Rosario Malizia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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