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Sequestro conti Tirrenia, Mit e Mise: «Trasporti con le isole garantiti»

Di Carmela Marino |

ROMA – Sul sequestro conservativo sui conti correnti di Tirrenia Cin da parte di Tirrenia amministrazione straordinaria, Mit e Mise precisano che «tale decisione è stata assunta dall’organo commissariale in autonomia e indipendenza di giudizio, sulla scorta di un parere favorevole reso da parte del Comitato di Sorveglianza». Lo si legge in una nota. Mit e Mise, che assicurano la garanzia sui trasporti per tutte le isole, “convocheranno urgentemente il collegio commissariale e Tirrenia Cin” perché vengano «adeguatamente contemperati – e se possibile tutelati – tutti gli interessi in gioco”. 

I commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, Stefano Ambrosini, Beniamino Caravita e Gerardo Longobardi, «contestano il contenuto delle strumentali dichiarazioni rilasciate dal Gruppo Moby». Lo si legge in una nota dei commissari di Tirrenia, in cui si puntualizza che «l’esecuzione del sequestro, in ottemperanza al provvedimento del Tribunale di Roma del 4 marzo scorso, è per legge un atto dovuto». «Nel caso di specie, tenuto conto della situazione in cui versano Cin e il Gruppo Moby nel suo complesso, l’iniziativa dei commissari rappresenta un rimedio indifferibile a tutela dei creditori di Tirrenia, come confermato dai Tribunali di Milano e di Roma, che vi hanno fatto luogo nonostante la sospensione dei termini disposta dal Decreto Cura Italia», aggiungono ancora i commissari di Tirrenia in merito alla decisione di sequestrare i conti correnti di Cin.

«In questa fase un’azione assolutamente irresponsabile da parte dei commissari». Così il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo sul sequestro dei conti di Tirrenia Cin, aggiungendo che «non ci riferiamo alla legittimità dell’azione, frutto di una sentenza del Tribunale, ma alle conseguenze sull’operatività della compagnia». Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil, «in una fase così delicata per il Paese sono infatti incalcolabili le ricadute che questo gesto può avere sulla salute delle persone, sull’ordine pubblico e sull’occupazione. Rischiano di rimanere bloccate nei porti le navi che garantiscono la continuità territoriale, un diritto costituzionalmente sancito, facendo venir meno i rifornimenti medicali e gli approvvigionamenti da e per le isole». «Serve un intervento immediato del Governo – chiede infine Colombo – che scandisca le priorità rispetto a questa emergenza nell’emergenza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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