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Garanzia giovani fallimento subito un cambio di marcia

Di Andrea Lodato |

Catania. Tutti d’accordo, da qualunque parte politica la si guardi e la si giudichi: l’esperienza di Agenzia Giovani in Sicilia è stato un fallimento, ha prodotto un po’ di manodopera retribuita, quando è stata retribuita s’intende, a basso costo, poi più nulla. Esattamente il contrario di ciò per cui l’Europa ha stanziato un bel po’ di risorse che sarebbero dovute servire, ovviamente, a generare occupazione stabile, a offrire attraverso tirocini e stage ai ragazzi la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, dentro cui sarebbero dovuti rimanere. Saldamente ancorati e con prospettive rosee. Ma nulla di tutto questo in Sicilia ha prodotto Agenzia Giovani. E se spicca il dato mortificante che fa oscillare tra il 7 e il 10% i giovani entrati nel mondo del lavoro in Sicilia, contro il 70% della Slovacchia, anche il dato nazionale è una botta in piena faccia, perché la Sicilia anche nei vari rapporti fatti risulta buona ultima. E allora?

Per due giorni una delegazione di eurodeputati della Commissione per il Controllo dei bilanci (CONT) del Parlamento europeo è stata in visita a Catania, Messina e Reggio Calabria per verificare il funzionamento dello Schema Garanzia Giovani, la situazione per quanto riguarda la disoccupazione giovanile e l’utilizzo dei finanziamenti provenienti dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Risultato? Quello atteso e convergenza nell’analisi e nelle terapie che gli eurodeputati siciliani indicano per uscire da questo tunnel.

«La Sicilia – spiega Michela Giuffirda (Pd) ha a disposizione un’importante dotazione finanziaria di quasi 179 milioni di euro, che bisogna assolutamente trasformare in posti di lavoro, andare oltre quindi semplici tirocini e stage che solo nel 10% dei casi evolvono in contratti di impiego. Bisogna percorrere strade più efficaci come gli incentivi erogati direttamente alle aziende e il sostegno all’autoimprenditorialità.

«L’investimento dell’Europa – aggiunge Giovanni La Via (Ppe) – non ha portato forse gli effetti sperati, ma ci auguriamo che anche attraverso incontri come questo, possa contribuire a riqualificarne l’azione e a rimettere in moto il meccanismo. Auspichiamo che nella parte residua della programmazione le risorse comunitarie vengano utilizzate in maniera più efficace, con maggiori successi occupazionali e in definitiva con ricadute più importanti per il territorio siciliano».

I numeri? Salvo Pogliese (Forza Italia-PPE): «47 mila tirocini effettuati, di cui in 5400 casi si sono poi trasformati in contratti a tempo indeterminato, pari al 12% del totale: sono numeri che dimostrano chiaramente come lo strumento di Garanzia Giovani sia importante ma si può e si deve fare ancora di più».

«Garanzia giovani – dice ancora Giuffrida – oltre che per i nostri ragazzi è un’opportunità per la crescita di settori economici strategici per la Sicilia, come quello agricolo, che mostra una vivacità che non si trova in altri sistemi produttivi. Tutti i settori, soprattutto quello primario, hanno per esempio bisogno di professionisti della tecnologia per sfruttare le opportunità del web, dalla vendita alla promozione. Bisogna avere una visione d’insieme, costruire un dialogo e una collaborazione con altri assessorati per impiegare a pieno le risorse e garantire un futuro ai tanti giovani che si vogliono mettere in gioco».

Già, ma come funziona il meccanismo? Pogliese non ha dubbi: «Non proprio tutto funziona come dovrebbe. Ancora sono troppi i casi di lunghe attese per i pagamenti dovuti e di difficoltà di accesso al programma. E questo è un altro serio ostacolo che per il futuro va superato».

La delegazione

Martina Dlabajova

(ALDE, CZ, capo del.)

Inés A. Sender (S&D, ES)

Marco Valli (EFDD, IT) Giovanni La Via (EPP, IT) Caterina Chinnici (S&D, IT) Andrea Cozzolino (S&D IT),

Michela Giuffrida (S&D, IT) Laura Agea (EFDD, IT)

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