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Domenica chiude Mercatone Uno: lo sconforto dei 99 dipendenti

Domenica chiude Mercatone Uno: lo sconforto dei 99 dipendenti

Dopo ben 17 anni di attività, la serrata del punto vendita etneo. Gli impiegati: «Continueremo a svolgere il nostro lavoro, con orgoglio e professionalità, fino all’ultimo giorno»

Di Giorgio Cicciarella |

MISTERBIANCO – Settimana amarissima per i 99 dipendenti del punto vendita Mercatone Uno di Misterbianco che domenica prossima, alle 19, chiuderà definitivamente i battenti dopo ben 17 anni di attività. E la stessa sorte toccherà ad altri negozi della nota catena, specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e prodotti per la casa, sparsi su tutto il territorio nazionale – 28 negozi su 58 per la precisione – tra cui quello palermitano di Carini. Situazione frutto di alterne vicende legate a precedenti gestioni e che, da alcuni mesi, ha portato a una gestione commissariale su nomina del Tribunale di Bologna. Una mazzata difficile da digerire per chi in questo lavoro ha investito tutto se stesso e che dopo mesi durissimi, in cui si sono alternate tenui speranze a cocenti delusioni, si ritroverà in cassa integrazione straordinaria fino ad aprile 2016, senza alcuna certezza occupazionale.   Forte lo sconforto tra i dipendenti che -come loro stessi ci riferiscono – vivono già da sei mesi con uno stipendio ridotto a meno del 50% e che ancor prima avevano accettato, per ben tre anni, i contratti di solidarietà, unico possibile rimedio per evitare che andassero persi dei posti di lavoro. Che le prospettive fossero quanto meno nebulose i lavoratori del punto vendita misterbianchese di Mercatone Uno lo avevano avvertito lo scorso marzo quando, a loro insaputa, era stata lanciata una svendita dei prodotti presenti in magazzino. Una misura che, com’è noto, è spesso il preludio alla chiusura delle attività commerciali.   Foschi presagi confermati, purtroppo, dagli ultimi sviluppi. «La società – spiegano i lavoratori – fino a questo momento non ha mai parlato di una cessazione dell’attività, ma solo di una sospensione, paventando per settembre prossimo una riapertura di alcuni punti vendita con la ricollocazione dei dipendenti. Ci auguriamo sia così». «Abbiamo sempre creduto in quest’azienda -concludono – e ci teniamo a dire che continueremo a svolgere il nostro lavoro, con orgoglio e professionalità, fino all’ultimo giorno»

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