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Venduta a Taormina l’Isola delle Sirene, ma Messina si ribella: «È nostra»

Di Redazione |

TAORMINA – Lo splendido tratto di costa che dalla baia di Mazzarò arriva a quella di Santa Nicola, ancora non ha un futuro ben definito. Quella zona, tra le più belle del Mediterraneo, è tornata, in questi giorni, agli onori della cronaca. Si è parlato, infatti, della vendita di quella che è stata definita “isola delle sirene”. In realtà si tratta della possibile vendita di un lotto di terreno, che arriva fino a quasi lambire il mare, ubicato su quello che è, piuttosto, un promontorio della bella costa taorminese. Secondo quanto riportato dal sito “www.privateislandsonline.com”, agenzia di compravendita online di prestigiose location dalle Hawaii alla Grecia, l’isolotto taorminese, di circa 4mila metri quadrati, sarebbe stato, dunque, appena venduto.

Per il sindaco Cateno De Luca, lo scoglio sarebbe, però, di proprietà della città metropolitana di Messina. In effetti è risaputo da tempo che quel pezzo di paradiso baciato dalle onde del mare è assolutamente proprietà privata. Si affaccia nella zona di quello che viene considerato l’antico porto del Taorminese perché riparato, ad esempio, dallo Scirocco. Nell’offerta online, si legge bene la scritta “sold” (venduto, appunto). Sembrerebbe, dunque, che sia stato appena acquisito da un misterioso acquirente. Attualmente la proprietà risulta essere, invece, della “Russo e Morosoli srl” che ha sede a Nicolosi.

Della cosa ne sono a conoscenza un po’ tutti quelli che frequentano la baia anche per ancorare, solamente, la propria barca e per farsi il bagno nelle vicinanze, magari, delle “sirene”, russe e scandinave, ospiti del lussuoso hotel a cinque stelle, “Atlantis Bay”, che si trova proprio di fronte. La società, nota, tra l’altro, per la gestione della funivia dell’Etna, lo avrebbe acquistato da una famiglia di Novara di Sicilia già nel novembre del 2017. Non è ancora certo se vi sia stato ancora un ulteriore passaggio. Ed in quel tratto di costa si trova una villetta, probabilmente da ristrutturare, posta in cima al promontorio, mentre più in basso si trova una casetta adoperata, forse, come ricovero. L’isoletta è poi attaccata all’area del notissimo “villaggio le Rocce” da un manufatto, quasi un piccolo ponticello, forse di epoca romana. Anche il villaggio resta nel limbo dell’incertezza.

È proprio questo tratto, in cui si trovano tanti bungalow ormai ridotti a rudere, che si trova tra i beni della città metropolitana. «Siamo disponibili ad avviare una discussione per collaborare con De Luca – ha detto il sindaco, Mario Bolognari – allo scopo di realizzare, magari, un parco naturalistico o altro». De Luca ha annunciato più volte, però, di voler vendere quel che resta di una struttura ricettiva che era, anni addietro, tra i simboli dell’accoglienza della “città del centauro”.

In quel luogo si svolgevano le belle serate, ad esempio, della gestione dello scomparso, Benito Ragno, tra i protagonisti della bella epoque di Taormina. Quest’ultima, si trova, inoltre, in una situazione di predissesto finanziario e non ha certo la forza economica di acquisire il bene. L’ultimo tentativo di far rivivere il sito è stato quello del mecenate, Antonio Presti, al quale l’ex villaggio è stato poi sottratto in seguito ad un ricorso sul suo affidamento. Una sentenza del Cga ha annullato il comodato d’uso per 99 anni stipulato tra la Città metropolitana di Messina e la Fondazione Fiumara d’Arte per la fruizione dell’area.

Uno stop questo inatteso che ha bloccato, di fatto, il percorso dei tanti progetti culturali studiati da Presti per restituire, dopo oltre mezzo secolo di abbandono, alla comunità un tratto di costa che, comunque, andrebbe certamente valorizzato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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