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Stretto, “ponte” tra Giovannini e Musumeci pronti a sedersi ad un tavolo

Di Michele Guccione |

Palermo – Ieri protagonista il fabbisogno di infrastrutture in Sicilia per la mobilità veloce e l’attraversamento stabile dello Stretto. Anche se su quest’ultimo punto le distanze, non solo geografiche, restano, sembra che fra il ministro Enrico Giovannini e il governatore Nello Musumeci sia stato gettato un primo “ponte”: quello della diplomazia, della trattativa. Mentre la focosa viceministra Teresa Bellanova, in tour siculo con i rappresentanti locali dei renziani, al termine dell’incontro con l’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale non ha usato mezzi termini: «Il Ponte sullo Stretto è un tema che ha tanto diviso e tanto fatto discutere. Non ho ancora le deleghe, quindi non posso prendere un impegno preciso, ma posso dire con molta chiarezza che le commissioni Trasporti del Senato e della Camera hanno votato all’unanimità dei pareri al Piano di ripresa e resilienza. Dentro il parere del Senato è richiamata la necessità di ottemperare ad impegni che sono stati assunti e, fra questi, vi è l’Alta velocità che va da Trieste a Palermo, e per fare questo dobbiamo avere un attraversamento stabile dello Stretto». Bellanova ha aggiunto: «Il parere è stato votato all’unanimità e questo è un segnale importante. Io do per scontato che chi vota un parere sa cosa sta votando».

Una posizione che mostra come neanche al ministero vi sia unanimità sul da farsi. Sulla vicenda aleggiano grande diffidenza reciproca fra la politica nazionale e quella regionale, nonchè lo scontro economico e politico fra due presenze ingombranti del passato, scontro che impedisce di ripartire da zero per arrivare finalmente ad una concreta conclusione: il progetto originario dell’epoca berlusconiana (con annessi la liquidazione della Ponte sullo Stretto e il contenzioso con l’impresa affidataria) e gli interessi trasversali attorno al servizio di traghettamento.

Si ritrova tutto nel dialogo avuto ieri in videoconferenza fra Giovannini e Musumeci e riportato da quest’ultimo: «Pronti a sederci a un tavolo di confronto col ministero – scrive Musumeci – , bene soluzioni immediate atte a velocizzare l’attraversamento “dinamico” dello Stretto (leggasi “traghetti”, come proposto da Giovannini, ndr), ma il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria resta per noi una priorità fondamentale. E sul Cas Roma decida se vuole riprendersi in toto le concessioni autostradali o aiutarci a sostenere il risanamento di un ente che abbiamo trovato depotenziato».

Il ministro Giovannini, secondo quanto riferisce il governatore, ha proposto l’istituzione di un tavolo di confronto ministero-Regione su alcuni nodi relativi alle infrastrutture e ai trasporti dell’Isola. Avrebbe poi ribadito la decisione di non includere il collegamento stabile dello Stretto nel “Pnrr”, e di aver chiesto alla commissione “De Micheli” «cosa si può fare nel breve termine per migliorare l’attraversamento “dinamico”, su cui ci sono grandissimi margini per operare subito, fermo restando che non si tratta di un’alternativa al collegamento stabile».

«Cogliamo la grande disponibilità da parte del ministro – ha commentato Musumeci – e ben venga il tavolo di confronto. Soluzioni nell’immediato per velocizzare l’attraversamento dello Stretto ci vedono assolutamente disponibili. Sia chiaro, però, che il nostro governo sta scommettendo sul trasporto ferroviario e che per noi l’Alta velocità per poter passare da Messina a Reggio Calabria in tre minuti rimane una necessità fondamentale. Solo così potremo fare della Sicilia una piattaforma logistica del Mediterraneo e dare ai siciliani trasporti degni di una nazione civile».

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