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Ars approva riforma su ex Province

Ars approva riforma su ex Province Bianco tra i sindaci “metropolitani”

Recepita "norma Delrio". Il voto a scrutinio segreto

Di Redazione |

Palermo  – Passa per il rotto della cuffia “l’emendamento Ardizzone”, e cioè l’adeguamento della riforma regionale sulle Province alla legge Delrio. Con 34 voti favorevoli, 27 contrari e un astenuto Sala d’Ercole ha detto sì alla norma con cui il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha proposto di assegnare ai sindaci dei tre capoluoghi,la guida delle tre Città Metropolitane che sostituiranno le Province di Catania, Palermo e Messina.

Tra i sindaci “metropolitani” dunque anche il catanese Enzo Bianco che ha  espresso soddisfazione per l’approvazione della norma. «Sono passati – ha detto – quasi  tre anni da quell’ottobre del 2013 quando il Coordinamento Anci dei  Sindaci delle Città metropolitane si era riunito a Catania. Allora la  Sicilia sembrava poter cogliere prima degli altri questo risultato,  invece abbiamo accumulato ritardi che adesso dobbiamo recuperare. A  Catania adesso dobbiamo fare squadra e, utilizzando tutti  gli strumenti che il Governo nazionale ci ha messo a disposizione, dobbiamo correre, recuperando quello spirito fattivo che ha sempre contraddistinto  l’area etnea».

Finora la Regione aveva previsto che a guidare le Città Metropolitane fossero i sindaci eletti dai consiglieri comunali del territorio.  Una maggioranza trasversale è stata raggiunta grazie al voto segreto. Decisivi per l’approvazione della norma sono stati i voti di Forza Italia e del Pid-Cantiere popolare, che hanno votato sì al recepimento della Delrio. I 5 Stelle non hanno votato “per non assecondare le lotte interne e politiche fatte sulla pelle dei lavoratori”.  Il voto segreto era stato chiesto in apertura dei lavori da Giovanni Greco del Mpa. In realtà dietro il no alla riforma nazionale c’era un asse che non voleva consegnare automaticamente ai sindaci Leoluca Orlando ed Enzo Bianco la guida dei nuovi enti che gestiranno quasi tutte le risorse nazionali per Palermo, Catania e Messina.

«Finalmente otteniamo questo grande risultato. Sono convinto che adesso tre grandi città insieme alla Regione possano spingere di più sul Governo nazionale per avere quello che ci spetta, che ci è dovuto. È stato anche importante  il dibattito d’Aula. Sono dispiaciuto che siamo arrivati in ritardo, ma alla fine è prevalsa la buona politica anche nel gioco delle parti». Lo ha detto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dopo il via libera del Parlamento siciliano alla riforma delle Province.

 «Finalmente l’Aula ha approvato la legge sulle città metropolitane. È finito il teatrino di alcuni colleghi parlamentari ipocriti e ricattatori che da un lato dicevano di sostenere la legge Delrio, dall’altro si sono attivati per bocciare la norma stessa. Purtroppo per loro è andata male. Auguri e buon lavoro al sindaco di Catania Enzo Bianco». Così la presidente della Commissione Ue all’Ars, Concetta Raia. 

Anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha commentato il voto all’Ars di oggi pomeriggio . «Intanto un ringraziamento al capogruppo Anselmo, mi spiace molto però che la richiesta di voto segreto e buona parte dei voti contrari al recepimento della norma Delrio sui sindaci metropolitani siano venuti da chi non si allinea al processo delle riforme». «Il Pd è uno – chiarisce Raciti – Non si può parlare nell’ufficialità di riforme e poi in aula comportarsi all’opposto. Su questo occorre un chiarimento politico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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