Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Salute

Morbillo, più a rischio nell’Ue i giovani non vaccinati

Di Redazione |

Il morbillo continua a diffondersi in Europa, colpendo soprattutto i giovani non vaccinati e gli operatori sanitari. Il virus nel 2017 ha fatto triplicare il numero di casi rispetto ai due anni precedenti, le coperture vaccinali sotto la soglia in 22 su 29 stati europei. Dati che fanno dire al Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) che c’è ancora il forte rischio di un contagio continuo e di casi importati ed esportati tra gli Stati dell’Ue e Paesi terzi.

Secondo gli ultimi dati presentati infatti, nel 2017 il 45% dei casi si è concentrato nei giovani dai 15 anni in su e il 37% nei bambini sotto i 5 anni. Nel 2017 i casi registrati nell’Unione europea sono stati 14.600, più del triplo di quelli del 2016 e 2015. La maggior parte si sono concentrati in Romania (38%), Italia (35%), Grecia (7%), Germania (6%) e Francia (4%). Le morti dovute al morbillo l’anno scorso sono state 37 in Europa, di cui 26 in Romania, 4 in Italia, 2 in Grecia e 1 ciascuna in Bulgaria, Francia, Germania, Portogallo e Spagna. Nel 2018 sono stati 7 finora i decessi segnalati, di cui 3 in Romania, 2 in Italia, 1 in Francia e Grecia.

Alcuni paesi hanno visto un aumento dei casi di morbillo tra giovani e adulti, il che evidenzia il bisogno di intervenire per identificare le sacche di popolazione a rischio, perchè non vaccinate completamente o per non aver completato le due dosi previste. L’87% dei malati infatti non era vaccinato e l’8% aveva ricevuto solo una dose. Chi non è vaccinato, rileva l’Ecdc, non solo è a rischio di ammalarsi, ma anche di diffondere la malattia, specialmente a bambini e neonati, che sotto l’anno sono troppo piccoli per esser vaccinati e più a rischio di complicazioni. Colpiti parecchio in questa epidemia anche gli operatori sanitari ospedalieri. Più di 460 i casi riportati dall’Ecdc in vari paesi europei nel 2017 e l’inizio del 2018, di cui il primato spetta all’Italia con 315. «In generale gli operatori sanitari italiani si vaccinano poco – precisa Gianni Rezza, epidemiologo dell’Iss –

Contro l’influenza lo fa solo il 15-20% di loro, e anche per il morbillo è difficile che lo facciano». A livello europeo, gli ultimi dati disponibili sulla copertura con la seconda dose di vaccino sono riferiti al 2016 e mostrano che erano sotto la soglia prevista del 95% (necessaria a garantire la cosiddetta immunità di gregge) 22 dei 29 Stati Ue. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti:

Articoli correlati