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Sanità: Dg programmazione ministero, ‘con lotta a sprechi fino a 25% risparmi’

Di Redazione |

Roma, 10 gen. (Adnkronos Salute) – “Gli sprechi non si perseguono solo se si cerca di capire se si compra al ‘giusto prezzo’, ma anche, e spesso soprattutto, se si misura la capacità di comprare ‘la giusta quantità’ e ‘la giusta tecnologia’ in relazione al medesimo bisogno sanitario”. Questo approccio sistemico si è rivelato conveniente per le casse dello Stato: per le merceologie analizzate il risparmio potenziale calcolato vale tra i 615 e gli 820 milioni di euro, pari al 19-25%. E’ quanto sottolinea il direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Andrea Urbani, nel libro ‘Il Servizio sanitario nazionale guarda al futuro – Verso nuovi e più evoluti schemi di governance’ (edizione Egea), presentato oggi a Roma.

La riqualificazione della spesa (o spending review, che ‘nella sua corretta interpretazione significa andare a ricercare le inefficienze in termini di comportamenti di acquisto attraverso l’osservazione e la misurazione delle varianze su medesimi aggregati di spesa’), prosegue Urbani nel libro, “è la strada migliore per superare la ‘spesa storica’, frutto della pigra ripetizione di anno in anno di scelte fatte nel passato, magari decenni addietro quando lo scenario, la tecnologia, le necessità erano completamente diversi”. È insomma “l’unica strada per superare la logica dei tagli lineari” che hanno creato non pochi mal di pancia. Sulla scorta di questa consapevolezza, fa sapere il dg, il ministero della Salute ha costituito 11 gruppi di lavoro e ha provato “attraverso l’analisi di big data, a creare ‘relazioni’ tra i diversi flussi informativi” a sua disposizione, “per moltiplicare la potenza delle evidenze desumibili da dati che, se singolarmente visualizzati, limitavano il campo di azione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA