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Marzamemi, bomba carta e minacce al ristorante rivale: cinque indagati

Di Redazione |

Avrebbero danneggiato un ristorante rivale, La Pagoda di Salvatore Muccio a Marzamemi, frazione di Pachino facendo esplodere anche una bomba carta. Con l’accusa di tentata estorsione in concorso, gli agenti del commissariato di Pachino hanno notificato cinque avvisi di conclusione indagine nei confronti di Nicola Bisonte, 28 anni; Teodoro Bisonte, 69 anni; Alin Sebastian Moise, 20 anni; Giuseppe Lorefice, 54 anni; Corrado Novello, 47 anni, tutti pachinesi.

Secondo la Procura di Siracusa gli indagati, dal marzo dello scorso anno, avrebbero provocato dei danni ad un ristorante, tra cui l’esplosione di una bomba carta sul tetto del locale, per costringere il titolare a rinunciare alla sua attività. L’obiettivo era favorire due degli indagati, padre e figlio, a loro volta proprietari di un locale di ristorazione a Marzamemi.

La vittima sarebbe stata anche minacciata verbalmente. All’episodio, a distanza di pochi giorni, è seguito un danneggiamento della porta d’ingresso nella parte retrostante dell’esercizio.

In particolare il 21 marzo scorso intorno alle 22.30 un gruppo di persone, dopo un’attenta perlustrazione, si era avvicinato alla Pagoda e dopo una conversazione pianificatrice in loco, uno dei soggetti si staccava dal gruppo e , accendendo del materiale esplodente, lo lanciava sul tetto dell’esercizio.

La deflagrazione, provocava il grave danneggiamento al locale, facendo appunto saltare in aria i cocci delle tegole, perforando perfino il tetto. Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari di particolare gravità a carico degli indagati mettendo in luce il movente dell’azione criminosa. In particolare, gli indagati in concorso tra loro, al fine di procurare con altrui danno un ingiusto vantaggio a favore di Bisonte Teodoro e il di lui figlio Bisonte Nicola, gestori dell’attività di ristorazione Baywatch.

Hanno anche minacciato il rivale con frasi del tipo “ci fermeremo solo quando lei andrà via , smonterà tutto e prenderemo noi l’area demaniale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA