Lo scegliere un percorso irto di ostacoli, per non essere definito “il figlio di Vittorio….”, è stata una costante nella vita di Christian De Sica. Questi anni spesi tra “cinepanettoni”, gag, personaggi fantasmagorici, ma anche di forte personalità.Il presente lo vive attraverso una kermesse dove racconta se stesso e vari periodi della sua vita, mettendo in mostra il grande amore, la musica;

“Se la vita mi avesse dato la chance di scegliere, il canto avrebbe avuto il sopravvento, il non indifferente fascino nell’ascoltare Frank Sinatra, nell’anima sono un crooner”.

La figura predominante del padre Vittorio, icona del cinema italiano che ha fatto storia durante la magnifica cartolina di un paese che rinasceva dalle sue ceneri.

“Ho perso papà a soli 23 anni, ulteriori suoi consigli sarebbero stati utili, il privilegio di aver conosciuto Ava Gardner, Sofia Loren, Wanda Osiris”.

Affascinato dallo swing, dalle voci jazz, nel suo iter compare l’unica partecipazione al Festival di Sanremo che risale al 1973 con “Mondo Mio”.

“Ricordo ancora lo sguardo rigoroso di Mike Bongiorno, il festival ha bussato un paio di volte alla mia porta per la conduzione, rifiutandole per precedenti impegni assunti, oggi accetterei senza alcun ripensamento”.

La filmografia abbonda di pellicole natalizie trasformatesi in “cinepanettoni”;

“Vorrei ricordare un film d’autore firmato da Pupi Avati, Il Figlio più piccolo, nonostante i luoghi comuni non rinnego il termine nazionalpopolare, che mi ha consentito di ricevere l’affetto da parte del pubblico”.

Christian racconta Christian De Sica, arriva a Palermo martedì 21 Gennaio Teatro Golden.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA