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Il Calcio Catania e il rischio serie D, no di Pogliese: «Salvare la matricola»

Di Alfredo Zermo |

CATANIA – Il sole torna a riscaldare una città che è tra le tante in quasi mezzo mondo ad avere bisogno di tanto calore e coraggio. Viene così spontaneo dare il benvenuto a giornate finalmente solari per Catania dove il cielo cupo della scorsa settimana ha finito con l’accentuare quella malinconia che ci sta inevitabilmente assalendo in una primavera 2020 che nessuno di noi potrà dimenticare.

Anche il lavoro si trasforma in uno svago, a un rimedio contro i mille pensieri che si susseguono nella nostra mente, alcuni da allontanare subito per non farsi vincere dalla malinconia e pazientare nell’attesa di tornare “liberi” per fare magari una semplice passeggiata.

È l’ora di pranzo o quasi quando cominciano i tentativi del cronista per parlare con Salvo Pogliese, sindaco di Catania, ben cosciente che non sarà facile stabilire il contatto telefonico. Inviamo così un messaggio: «Sindaco comprendiamo il periodo difficile, ma vorremmo chiederle qualcosa sul Catania Calcio» e dopo qualche istante ecco il primo cittadino tutto per noi. Potenza del calcio o forse meglio dire che quando si è tifosi veri – e il sindaco Pogliese lo è – il cuore batte subito forte: «Mi risulta – a parlare ora è  Pogliese – che si sta facendo di tutto per trovare una soluzione e salvare la nostra tanto amata matricola. L’amminstratore delegato Di Natale e il presidente Astorina, mio grande amico e compagno inseparabile nella Curva Sud del Massimino da quando eravamo ragazzi, stanno lavorando intensamente nonostante il periodo che stiamo vivendo ci pone di fronte tanti ostacoli».

Sindaco, non le sembra assurdo che una squadra come il Catania rischia il fallimento e non ci sia nessuno pronto a offrire un contributo? Dobbiamo veramente rassegnarci all’idea di una città abbandonata dalle forze imprenditoriali e dove c’è tanta insensibilità?

«Guardi che io non sono per niente rassegnato e credo al rilancio del Catania non solo da tifoso ma da sindaco. Comprendo bene che non è il caso di entrare nei particolari visto la mia posizione, ma ci sono alcuni segnali positivi e della strade che si stanno cominciando ad aprire. Il Catania Calcio è da tempo memorabile parte integrante della città, si tratta di un patrimonio che va difeso a denti stretti. Ognuno farà la sua parte, io farò tutto quello che mi è consentito fare e le dico di più: neanche la fortuna ci ha aiutati in questi anni di Serie C perché se penso a certe partite provo ancora tanta rabbia. Il mio amico Astorina sa come mi sono sentito alla fine di quel Catania-Siena del 10 maggio 2018. Quanta sfortuna!».

Lei fedelissimo abbonato da anni in tribuna B, direi un tifoso modello.

«Il Catania vanta un pubblico eccezionale e proprio per questo respingo la sola idea di vederlo in una categoria inferiore alla C».

Qualcuno ha lasciato intendere che si sta aspettando il fallimento per poi ripartire dalla Serie D.

«Mi sembra assurdo, fra l’altro si potrebbe ripartire anche dall’Eccellenza o di una categoria inferiore. Il Catania va salvato e deve restare in Serie C. Non faremo la fine di altre realtà e io che sono ottimista per natura escludo un qualunque declassamento».

Sarebbe pronto a mediare, insomma a facilitare un accordo anche tra forze imprenditoriali diverse?

«Amo troppo il Catania e chi mi conosce lo sa, quindi sono pronto a intervenire».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA