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Il retroscena

Elezioni in Sicilia, lista unica FdI-Db scatena mal di pancia tra “meloniani” della prima ora

Dopo l’ultima venuta in Sicilia nei giorni scorsi a Catania di Ignazio La Russa e Giovanni Donzelli il fronte comune con il movimento del Governatore viene dato come un elemento ormai acquisito

Di Giuseppe Bianca |

La lista unica tra FdI e Db per Amministrative e Regionali potrebbe far nascere più di un mal di pancia tra i meloniani della prima ora in Sicilia, molti dei quali da lungo tempo si erano già posizionati verso un progetto avanzato di candidature nel lungo viatico di quest’anno. 

Dopo l’ultima venuta in Sicilia nei giorni scorsi a Catania di Ignazio La Russa e Giovanni Donzelli il fronte comune con il movimento del Governatore viene dato come un elemento ormai acquisito. L’investimento fatto da Giorgia Meloni nell’Isola ha un suo peso anche nell’ottica dei rapporti da ricalibrare in chiave nazionale con la coalizione di centrodestra, anche in vista delle Politiche del prossimo anno. Per questo in un momento ritenuto baricentrico la dirigenza romana sta attenta a evitare passi falsi.

Il quadro presenta una significativa differenza per le Amministrative tra Palermo e Messina. Con la candidatura di Carolina Varchi in campo, da ritenere definitiva in assenza di un accordo complessivo nel centrodestra sul Comune di Palermo e Palazzo d’Orleans, ragionano alcuni dirigenti del partito a Palermo, una seconda lista da affiancare a quella ufficiale andrebbe fatta in ogni caso, priorità questa invece non necessaria a Messina.

Sulle Regionali la mappatura cambia e anche il livello di malcontento assume proporzioni e toni differenti in base alle singole sovrapposizioni pronte a nascere. Diverse le situazioni territorio per territorio. Su Palermo l’ingresso di Alessandro Aricò, recordman annunciato di preferenze di Db, pronto a scendere in campo alle Comunali e per le elezioni d’autunno, chiuderebbe molti spazi. È pur vero che la soglia del 14% di cui si accreditano i responsabili del partito a Palermo consentì nel 2017 a Fi di ottenere tre deputati a Sala d’Ercole, ma sia per le Amministrative che per le Regionali sono i tanti a sentire il fiato sul collo degli ingressi musumeciani. A partire dal coordinatore cittadino e consigliere comunale a Palermo Francesco Scarpinato, pronto a candidarsi nel doppio impegno elettorale del 2022. Pino Galluzzo a Messina contenderebbe spazi importanti di agibilità elettorale al capogruppo all’Ars Elvira Amata, con Giorgio Assenza tra i protagonisti di primo piano a Ragusa, mentre Giusi Savarino ad Agrigento verrebbe a trovarsi nelle condizioni di giocare una partita da favorita. A Catania la partita si accenderà tra Giuseppe Zitelli e l’altro uscente Gaetano Galvagno, con terzo incomodo il dirigente di partito Dario Daidone.

Da scongiurare l’effetto fuga dalle liste. Commenta uno dei responsabili di FdI: «A Palermo abbiamo chiesto a decine di persone di impegnarsi nei territori, adesso non possiamo improvvisamente chiudere la porta a chi vuole metterci la faccia». Equilibri da ponderare dunque e un tagliando importante da fare in vista delle scelte che si annunciano decisive. Per questo motivo dentro FdI è il momento di polsi fermi e scelte ragionate. Suonerebbe quasi come una beffa per il partito di Giorgia Meloni implodere alla vigilia degli appuntamenti che potrebbero consacrarlo tra i simboli più riconoscibili dall’elettorato siciliano. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA