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Primarie centrosinistra, ecco l’appello per Claudio Fava che spacca il Pd e la Cgil

Fiammetta Borsellino prima firma della lettera che comprende politici, amministratori e civismo

Di Mario Barresi |

L’appello ha un titolo sincopato: «Cambiare. Adesso». E un finale chiaro: «Sosteniamo la candidatura di Claudio Fava, sicuri che attorno a lui – alla sua storia umana e politica, all’impegno di questi anni – si possano ritrovare le intelligenze, le energie e le passioni civili che occorrono per dare alla Sicilia il cambiamento e il governo che merita».

È il primo “botto” delle primarie del centrosinistra, proprio nel giorno del blitz elettorale di Enrico Letta a Palermo. Un endorsement al presidente dell’Antimafia regionale, racchiuso in una pagina asciutta, più altre tre piene di firme. Di esponenti politici (fra cui alcuni dem); ma soprattutto di donne e uomini del civismo (sociale, ambiente, cultura, diritti civili e volontariato), oltre che di amministratori locali e professionisti. Tutti convinti che «un’altra Sicilia sarà possibile solo a patto che il futuro presidente sappia rappresentare in modo inequivocabile la volontà di riscatto di questa terra».

La prima firma è di Fiammetta Borsellino, battagliera figlia del giudice Paolo. Ma pesa molto anche il sostegno Laura Boldrini (ex presidente della Camera, oggi deputata del Pd) e di Rosy Bindi (ex presidente Antimafia). Gli altri deputati con il leader dei Cento Passi sono Erasmo Palazzotto (Pd) e Maria Flavia Timbro (Leu), ma c’è anche Valentina Palmeri (Verde Europa) dell’Ars. Nel primo blocco di firme, subito dopo Borsellino, il sociologo Nando dalla Chiesa, gli scrittori Roberto Alajmo ed Enrico Deaglio, il regista Roberto Andò e l’ex procuratore di Torino, Armando Spataro.

L’appello parte da una premessa: «I cinque anni del governo Musumeci hanno prodotto un significativo arretramento nella vita dei siciliani e delle siciliane rendendo ancor più opaca e distante la politica, ancor più diseguale e dolente la società. Questa infelice stagione si avvia finalmente alla conclusione: adesso è necessario voltare pagina». E poi subito il focus sulle Regionali, il cui esito «può cambiare il destino civile della Sicilia, offrendo al tempo stesso uno slancio positivo per gli assetti politici dell’intero Paese». Il primo passaggio decisivo (proprio oggi s’insediano i tre “saggi” giallorossi chiamati scrivere le regole) è quello delle primarie, che «non sarà un atto di routine». Ma, secondo i firmatari, «è l’occasione per mobilitare e impegnare tutte e tutti coloro che intendono mettere i diritti e la dignità sociale, la cura del territorio e la trasparenza amministrativa in cima alle priorità dell’agenda politica». Al di là del testo, le firme in calce racchiudono alcuni significati politici. Il primo è l’attrazione che Fava esercita su una parte dei “cugini” dem. Oltre ai parlamentari Boldrini e Palazzotto, gli ex deputati regionali Pino Apprendi e Miguel Donegani, ma anche esponenti di partito come Enzo Napoli (ex segretario a Catania), Mila Spicola (candidata alle Europee) e Maria Luisa Lo Presti (assemblea regionale).

E altri dem, confidano nel quartier generale di Fava, si materializzeranno a breve. Il secondo valore aggiunto è la massiccia adesione di rappresentanti della Cgil, sindacato spesso in simbiosi col Pd. Per citarne solo alcuni: Giuseppe Scifo (segretario a Ragusa), Rosanna Moncada (segretaria a Caltanissetta), Francesco Lucchesi (segreteria regionale), Dario Gulisano (Cgil Catania) e Vincenzo Cubito (Fillea Catania). E poi c’è la rete di amministratori locali, cresciuta in questi ultimi cinque anni rispetto alla corsa del 2017. Spiccano Ciccio Aiello, sindaco di Vittoria, e Maria Luisa Collica (ex sindaca di Barcellona) ma la lista è lunga. Alcuni esempi: Salvo Badalamenti (vicesindaco di Carini), Fausto Melluso (consigliere a Palermo), Romeo Bonsignore e Giuseppe Grasso (presidenti dei consigli di San Cataldo e Santa Venerina), Valerio Marletta (ex sindaco, consigliere a Palagonia), Francesca Millauro (assessora ad Agira).

Un tessuto locale esteso all’associazionismo: fra i firmatari Lillo Ganci (coordinatore regionale di Libera), Nicola Grassi (presidente Asaec Catania), Salvo Lipari (presidente regionale Arci). Sotto il Vulcano, infine, significative le firme di due ex candidati a sindaco come Maurizio Caserta (docente universitario) e Matteo Iannitti (giornalista). E non solo: il docente universitario Antonio Di Grado, l’amministratore giudiziario Luciano Modica, Dario Accolla del movimento Lgbtq e Cristina Cascio, preside della Musco di Librino. Twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA