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Regione, il disavanzo è di 1,9 miliardi

Regione, il disavanzo è di 1,9 miliardi E Baccei: «Sicilia maltrattata dallo Stato»

Il retroscena: perché Crocetta e l’assessore sono ai ferri corti

Di Fabio Russello |

Il disavanzo nel bilancio della Regione è di 1,9 miliardi che saranno coperti, come ha spiegato l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, con 1,5 in arrivo da Roma e con 400 milioni di tagli, 170 dei quali graveranno sul settore della sanità. Sempre Baccei ha però passato la palla a Rosario Crocetta: «Sbbiamo già definito il lavoro tecnico (su 1,5 mld), manca ora l’input politico e tocca al presidente della Regione. Io mica al premier lo posso menare». L’appuntamento decisivo è il 28 ottobre a Roma quando si terrà il tavolo sul bilancio regionale per il 2016 concordato dal presidente Crocetta: «Lui sarà in prima fila io in seconda a suo supporto».

Ma Baccei è però tornato sulla battuta di Crocetta che parlando della situazione dei conti siciliani aveva parlato di «falsi allarmismi»: «I conti – ha detto l’assessore all’Economia – sono questi, non me li sto inventando io. Si sta parlando del bilancio 2016 e si sta lavorando sul bilancio di previsione e per quanto mi riguarda dico che non si andrà all’esercizio provvisorio». Alessandro Baccei, il tecnico romano che è quasi venuto a commissariare le finanze della Regione ha raccontato diversi aneddoti: «Quando siamo andati a Roma le prime volte – ha detto – il ministro Padoan ci disse: “Ma vi siete accordi solo ora che c’è questo disavanzo nel bilancio siciliano? ”. Beh, posso dirvi che il disavanzo di bilancio non nasce oggi». «Ci sono – ha aggiunto – elementi che stanno aggravando questo disavanzo. Lo Stato ci sta facendo pagare 1,4 miliardi di contributo alla finanza pubblica, più altri 600 milioni della sanità. Lo Stato ci fa pagare un miliardo e quattrocento milioni l’anno di compartecipazione alla finanza pubblica, siamo secondi solo alla Lombardia ed è la soglia più alta in termini assoluti di tutte le altre regioni. La Sicilia, quindi, è fortemente penalizzata. Ma anche molto maltrattata. Lo abbiamo detto ai tavoli romani, tutto questo incide pesantemente sulle condizioni economiche dell’Isola».

IL RETROSCENA: ECCO PERCHE’ CROCETTA E BACCEI SONO AI FERRI CORTI

Baccei ha anche risposto, pur senza citarlo, ad uno dei suoi predecessori, l’ex assessore al Bilancio, Gaetano Armao: «Chi ha detto che i residui non possono più essere riscossi ha detto una sciocchezza. Un conto è togliere i residui attivi dal bilancio, un conto è perdere il diritto alla riscossione». Gaetano Armao aveva sostenuto che dai conti pubblici sarebbero stati sottratti in bilancio circa cinque miliardi di residui attivi. «Dieci miliardi – ha invece spiegato Baccei – restano iscritti in bilancio, 700 milioni circa sono di contribuenti iscritti a ruolo, il resto, la maggior parte sono di rimborsi dello Stato. I cinque miliardi, invece, sono a mio avviso non più esigibili. È stato detto – ha aggiunto – che il disavanzo nel bilancio della Regione è falso, ho chiesto ai dirigenti dei dipartimenti di fare luce sui numeri del Def dell’anno scorso e guardando la parte corrente delle entrate e delle uscite c’è di fatto una differenza che vale tre miliardi.

Una parte è stata coperta l’anno scorso, un’altra, circa un miliardo e novecento milioni, è ancora da coprire». Sul come risanare il discorso è più complesso: «Stiamo andando avanti proponendo delle riforme. ha detto ancora Alessandro Baccei –. Oggi abbiamo lavorato sulla riforma degli enti. Ci sono norme di carattere generale sulla liquidazione degli enti, c’è una parte sugli Iacp, sulle Ipab stiamo definendo riforma di tutti gli enti del settore agricolo. Stiamo vedendo anche la riforma dei parchi archeologici».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA