Malattie rare: emofilia A, sanguinamenti ridotti con farmaco Roche
Roma, 11 dic. (AdnKronos Salute) – Una riduzione “sostanziale” dei sanguinamenti nelle persone affette da emofilia A con inibitori. In occasione del 59esimo Congresso annuale della Società americana di ematologia (American Society of Hematology, Ash), Roche ha presentato nuovi dati del programma di sviluppo clinico di emicizumab, un anticorpo bispecifico somministrato sottocute e diretto contro […]
Roma, 11 dic. (AdnKronos Salute) – Una riduzione “sostanziale” dei sanguinamenti nelle persone affette da emofilia A con inibitori. In occasione del 59esimo Congresso annuale della Società americana di ematologia (American Society of Hematology, Ash), Roche ha presentato nuovi dati del programma di sviluppo clinico di emicizumab, un anticorpo bispecifico somministrato sottocute e diretto contro il fattore IXa e il fattore X. Dai risultati emerge che “la profilassi settimanale per via sottocutanea con emicizumab ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto al precedente trattamento con agenti bypassanti (Bpa) in profilassi o al bisogno”, riferisce l’azienda in una nota.
Questi nuovi risultati, ottenuti dagli studi registrativi più ampi mai condotti su soggetti affetti da emofilia A con inibitori, “avvalorano ulteriormente il ruolo di emicizumab come potenziale nuova importante opzione terapeutica per questi adulti, adolescenti e bambini”. In particolare, nei risultati aggiornati dello studio ‘Haven 2’ il 94,7% dei bambini affetti da emofilia A con inibitori che hanno ricevuto la profilassi con emicizumab ha manifestato zero sanguinamenti trattati. L’analisi intra-paziente per confrontare gli effetti delle diverse terapie nello stesso bambino ha evidenziato, inoltre, una riduzione dei sanguinamenti trattati pari al 99% con la profilassi di emicizumab rispetto al precedente trattamento con Bpa in profilassi o on-demand.
Rispetto alla precedente profilassi con Bpa, nel trattamento con emicizumab sono stati anche osservati miglioramenti sostanziali sia della qualità di vita che sull’impatto a carico del caregiver. Questi dati sono stati presentati durante il convegno annuale dell’Ash. Con quasi 10 mesi addizionali di follow-up, i risultati aggiornati dello studio ‘Haven 1’, relativi all’analisi intra-paziente condotta sugli adulti e sugli adolescenti, “mostrano una riduzione dei sanguinamenti trattati pari all’88% con emicizumab in profilassi rispetto alla precedente profilassi con Bpa. I risultati hanno inoltre evidenziato una riduzione dei sanguinamenti trattati pari al 95% nei pazienti sottoposti a profilassi con emicizumab rispetto al precedente trattamento con Bpa on-demand”. Dopo più di un anno, un numero sostanzialmente maggiore di pazienti sottoposti a profilassi con emicizumab ha continuato a manifestare zero sanguinamenti rispetto a quanto osservato con il precedente trattamento con Bpa in profilassi o on-demand.
“Questi dati dimostrano la riduzione continua dei sanguinamenti nel tempo con emicizumab in profilassi e consolidano il potenziale di questo medicinale, recentemente approvato dalla Fda per il trattamento dell’emofilia A con inibitori, di ridefinire gli standard di trattamento per questa patologia”, ha dichiarato Sandra Horning, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “Stiamo continuando a studiare emicizumab nell’ambito di un solido programma di sviluppo clinico per contribuire al progresso delle cure per tutte le persone che soffrono di emofilia A, indipendentemente dall’età o dalla presenza di inibitori, e per offrire opzioni terapeutiche che richiedano una minore frequenza di somministrazione”.
“Nell’emofilia la profilassi è il miglior trattamento per la prevenzione dei sanguinamenti e quindi dei danni articolari a lungo termine. Tuttavia tale regime richiede spesso frequenti infusioni endovenose e non sempre protegge dai sanguinamenti intercorrenti che i pazienti con emofilia A possono manifestare”, ha affermato Elena Santagostino, responsabile Unità emofilia presso il Centro emofilia e trombosi Angelo Bianchi Bonomi – Fondazione Cà Granda, ospedale Maggiore Policlinico di Milano e presidente Aice (Associazione italiana centri emofilia). “I dati aggiornati degli studi presentati all’Ash consolidano la promettente efficacia di emicizumab nel gruppo di pazienti che hanno sviluppato inibitori contro il FVIII. Inoltre, la possibilità di somministrazione per via sottocutanea una volta a settimana o anche meno frequentemente, da quanto risulterebbe dai dati preliminari dello studio Haven 4, potrebbe alleviare l’impatto associato alla somministrazione degli attuali trattamenti, facilitando l’aderenza alla terapia di profilassi”, ha detto Santagostino.
Emicizumab è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense per l’uso in profilassi, allo scopo di prevenire o ridurre la frequenza degli episodi di sanguinamento negli adulti e nei bambini affetti da emofilia A con inibitori. L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sta valutando con procedura accelerata i dati degli studi sul medicinale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA